REDAZIONE PESARO

Terre sonore, gran finale. Tra tributi e sperimentatori

Oggi omaggio al batterista Tony Williams. Domani chiuderà un duo finlandese

Il batterista Roberto Gatto, oggi a Cagli

Il batterista Roberto Gatto, oggi a Cagli

Ultimo weekend di musica per Terre Sonore, il festival itinerante organizzato da Fano Jazz Network. Questa sera la rassegna diretta da Adriano Pedini sarà nel giardino di Piazza Garibaldi a Cagli (ore 21.30). Sul palco, uno dei batteristi jazz italiani più carismatici e versatili: Roberto Gatto. Il romano si esibirà alla guida del suo rodato quintetto che vede il sassofonista Marcello Alulli, il chitarrista Umberto Fiorentino, il tastierista Alfonso Santimone e il bassista Pierpaolo Ranieri, omaggiando una delle leggende della batteria, Tony Williams, figura centrale del drumming jazzistico sin da quando, giovanissimo, militava al fianco di Miles Davis. È a questa personalità multiforme che Gatto ha pensato di dedicare il suo ultimo progetto, commissionato dalla Fondazione Musica per Roma. "Un’altra sfida appassionante: Tony Williams rappresenta quanto di più completo ci possa essere stato nella scena del jazz a partire dagli anni Sessanta", commenta Gatto, che con il suo quintetto mette in rilievo tutto questo con la capacità e la sensibilità di batterista, compositore e leader che gli sono proprie e che lo hanno sempre caratterizzato fin dal suo debutto professionale nel 1975, con il Trio di Roma. Il concerto sarà preceduto alle 19, in Piazza Matteotti, da "Pillole di archeologia", a cura di Vanessa Lani, direttrice della Rete museale della Via Flaminia, che farà da guida a una visita interattiva al Museo archeologico alla scoperta dei "Guerrieri" di Cagli.

Domani il festival si sposterà a Mombaroccio nel giardino di Palazzo Del Monte (ore 21.30) con il duo scandinavo formato dal trombettista Aki Himanen e dal batterista Aleksi Kinnunen, entrambi anche audaci sperimentatori elettronici. Provenienti dalla Finlandia, terra di confine in cui hanno trovato l’habitat naturale alcune delle più feconde sperimentazioni musicali del Novecento e oltre, i due si sono fatti conoscere grazie all’etichetta Jazz-O-Tech, che si muove nel territorio del crossover tra elettronica e jazz. Il duo di musicisti e producer fonde perfettamente il jazz scandinavo con i ritmi pulsanti della club culture e forti influenze ritmiche africane.

C. Sal.