TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Fano: tenta di vendere un’auto rubata, 22enne finisce in manette

Si era spacciato per un altro ed era venuto apposta dalla Sicilia. Smascherato dal titolare di un concessionario

La Jeep Renegade che ha cercato di vendere il ricettatore

Fano, 22 aprile 2023 – Era venuto da Catania a Fano per vendere la "sua" Jeep Renegade. E’ tornato a casa con il divieto di rimettere piede nella nostra Provincia (dopo essere stato arrestato per il reato di sostituzione di persona) e una denuncia per ricettazione, di cui dovrà rispondere in tribunale in una udienza rinviata al 9 maggio. Voleva ricavarci il massimo possibile da quel fuoristrada bianco con neppure 4 anni di vita e 50mila chilometri, il 22enne catanese arrestato giovedì pomeriggio dagli agenti della Polizia di Stato a Fano.

Per questo aveva scelto il concessionario Style Motor di Fano, perché su internet aveva visto che è uno dei pochi in Italia che paga le auto subito ed in contanti. Ma non aveva tenuto in conto che, proprio per questa ragione, il responsabile della concessionaria fanese è molto più accurato di tanti altri nell’esaminare i documenti delle auto che acquista e molto più sospettoso nei confronti di chi gliele vende. Ha un fiuto da detective Giovanni Lifavi, 39enne responsabile della Style Motor, e le competenze necessarie a smascherare le truffe. "Ci eravamo sentiti per telefono - racconta Lifavi -, avevamo concordato un prezzo di 15mila euro perfettamente in linea con quello di mercato e così lui è subito partito. Ha viaggiato tutta la notte e ieri mattina era qui. Si è presentato con i documenti della macchina e i suoi. Abbiamo parlato, scherzato, non mi sarei mai immaginato che fosse una truffa. Controllando il veicolo, però, tramite i controlli in centralina è risultato un telaio diverso. Così abbiamo allertato la polizia che non solo ha verificato che il veicolo era rubato, ma che anche lui non era lui: i documenti di identità che ci ha mostrato appartenevano ad un’altra persona".

Aveva detto di chiamarsi Sergio G., classe 1997, presentando la carta di identità vera di quel 26enne a cui aveva rubato l’identità, sostituendo la fotografia del documento vero con la sua. Lui invece si chiama Rosario C., è un 22enne incensurato che ora è difeso dall’avvocato Giuseppe Testa del Foro di Palermo. "L’arresto è stato convalidato stamattina nell’udienza in cui sono stato sostituito dall’avvocatessa Silvia Pierini del Foro di Pesaro - spiega l’avvocato Testa -. Essendo incensurato, il mio assistito è stato rimesso subito in libertà con la misura cautelare del divieto di permanenza/soggiorno nella provincia di Pesaro e Urbino. Poi è stato rispedito in Sicilia.

Davanti al giudice il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma è evidente che ha portato a vendere una macchina di provenienza illecita, con il telaio contraffatto. Per questo contestano il riciclaggio e per questo noi chiederemo semplicemente il rito abbreviato che prevede uno sconto di pena di 1/3 . Ma il passaggio principale è che ha prodotto anche documenti falsi, che in pratica si è sostituito ad un’altra persona. Per questo ieri è stato giudicato per direttissima".