ELISABETTA ROSSI
Cronaca

Pesaro, tatuaggi di valore rubati e venduti on line

Sotto processo per furto ex collaboratore del defunto Alberto Anconetani del Lion tattoo

Silvia Amadio ha preso le redini del Lion Flowers tattoo

Pesaro, 7 marzo 2019 - Le avevano rubato dal negozio una ventina di tavole disegnate da tatuatori dei primi del Novecento. Era la collezione del marito, il noto artista del tatuaggio, Alberto Anconetani, titolare del Lion Flowers Tattoo di via Curiel, scomparso a 46 anni, a maggio di due anni fa. La moglie, Silvia Amadio, aveva messo su Instagram le foto dei disegni rubati nella speranza di riuscire a ritrovare almeno qualcuno dei pezzi che il marito custodiva come reliquie. E, tempo qualche giorno, quel messaggio lanciato nel mare dei social ha dato i suoi frutti. Non solo si sono fatti vivi gli acquirenti delle tavole ma è anche saltato fuori il nome della persona da cui hanno detto di averle comprate. Si tratta del tatuatore alle dipendenze del Lion Flowers Tattoo, prima di Anconetani e, dopo la sua morte, della moglie Silvia, Andrea Enrico Mallus, 33 anni. Mallus è a processo a Pesaro con l’accusa di furto aggravato.

Per la vedova di Anconetani, ma anche per la Procura, non ci sono dubbi che sia stato lui a trafugare quelle tavole pregiate, alcune risalenti al 1920, del valore totale di circa 35mila euro. All’appello manca anche una macchinetta antica da tatuaggio. Secondo l’accusa, anche quella fa parte del bottino. All’udienza di ieri sono stati sentiti come testimoni, la moglie (costituita parte civile con l’avvocato Francesco Coli), la segretaria di Anconetani e anche un tatuatore di Vicenza. Quest’ultimo ha detto di aver riconosciuto tra le foto su Instagram anche una tavola che aveva esposto nel suo negozio. A portargliela, a suo dire, era stato Mallus.

Anconetani ha dipinto il corpo di Valentino Rossi, Filippo Magnini e Federica Pellegrini
Anconetani ha dipinto il corpo di Valentino Rossi, Filippo Magnini e Federica Pellegrini

La Amadio ha invece ricostruito il giorno del furto e il comportamento tenuto dall’ex collaboratore. «Era gennaio 2018 quando mi sono accorta che la vetrinetta dove era esposta una delle tavole era stata forzata – ha raccontato Silvia – così ho fatto il giro del negozio e ho visto che erano spariti anche altri disegni. Sostituiti con altri di nessun valore. Così sono corsa in Questura a denunciare il furto contro ignoti. Nel frattempo ho ripensato che il giorno prima avevo sentito un rumore strano proveniente da quella stanza. Lì c’era stato solo Mallus». Intanto, il giorno dopo aver fatto denuncia in questura, su una panchina davanti al negozio, Silvia ritrova tre delle tele trafugate e un biglietto con scritto «riavrai tutto, scusa».

«Biglietto strappato da uno dei nostri disegni» ha aggiunto Silvia. La quale decide di chiedere aiuto su Instagram. Ed è la svolta per le indagini. «Si fanno vivi due commercianti americani, uno da Asbury Park e uno dalla California che mi dicono di aver comprato quei disegni da Mallus via internet. Mi scrivono che Mallus ha detto loro a novembre 2017 che vendeva quei disegni per le cure di Alberto». Che era morto a maggio. A casa di Mallus vengono trovate altre tavole. «Il mio assistito non ha rubato nulla – dice l’avvocato Andrea Floriani – quelle tavole le ha comprate da Anconetani». Udienza aggiornata.