di Silvano Clappis
Partita ieri pomeriggio la 21^ edizione di BrodettoFest, quattro giorni dedicati al piatto simbolo dell’Adriatico. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Fano, Massimo Seri, l’assessore al turismo del comune di Fano, Etienn Lucarelli, l’assessore regionale Stefano Aguzzi, il presidente di Confesercenti Pesaro Stefano Fiorelli, il direttore provinciale Alessandro Ligurgo, Tommaso Di Sante della Camera di Commercio Marche, il rettore dell’Università di Urbino Giorgio Calcagnini e l’on. Antonio Baldelli, Stefano Scalera capo dipartimento della pesca del Ministero dell’agricoltura.
"Il Brodetto Fest - ha dichiarato Seri - è un evento ormai che fa parte della nostra identità". "Tanti ospiti, tanti eventi, tante novità - ha aggiunto Pier Stefano Fiorelli presidente Confesercenti provinciale – per cui andiamo orgogliosi di un appuntamento di spicco per il turismo regionale".
Intanto oggi ci sarà la gara nazionale dei brodetti e zuppe di pesce con le semifinali (ore 13,00 Palabrodetto) tra gli chef Alessandro Verna (brodetto alla fanese) e David Perissinotto (broeto de pesse) e in serata tra Valterio Mastrogiovanni (zuppa alla civitavecchiese) e Giuseppe Bizioli (ciuppin) alle 20,00 sempre al Palabrodetto.
Spetterà alla giuria composta da Paolo Marchi, Alberto Lupini e Luciano Pignataro designare il miglior brodetto del festival. Proprio a Paolo Marchi, conduttore di una nuova rubrica sul cibo a "Striscia la Notizia", su Canale 5, abbiamo chiesto il suo rapporto con le zuppe di pesce. "Vorrei amarle un po’ di più! Non perché non ami il pesce e non conosca le zuppe italiane, ma perché sono milanese e mio padre era trentino, quindi nella mia memoria ho piatti di genere totalmente diverso: non c’è una zuppa di pesce tra i miei comfort food. Per cui – prosegue Paolo Marchi - lo trovo un vantaggio perché quando mi avvicino a questo piatto non ho nulla di precostituito in mente. Mia moglie è di San Benedetto del Tronto quindi nel corso della vita ho apprezzato questa tradizione regionale ma anche nazionale".
Stagionalità e tipi di pesce fanno differenti i brodetti italiani. Cosa invece li unisce? "Il fatto che siano nate dietro una esigenza di sopravvivenza delle famiglie e il fatto che siano spesso stracotte. Nel primo caso – continua Paolo Marchi - la povertà e il dover utilizzare il pesce di scarto come accadeva un tempo vanno un po’ a scapito della qualità e la lunga cottura tradizionalmente serviva per coprire la mancanza di conservazione del pesce.
Quindi la cosa più bella è che gli chef riescano a cucinare rispettando quella tradizione, quegli ingredienti e quei passaggi che creano la magia del gusto, ma che siano in grado di farlo nel rispetto della materia prima".
Da cultore del pesce in cucina, cosa si aspetta di Fano nel piatto? "Mi aspetto che nel piatto ci sia verità. La tradizione rivela Paolo Marchi, non deve essere una scusa per proporre un piatto, ma deve continuare a rappresentare una identità, che voi chiamate fanesità. Si deve sentire anche nel brodetto senza mezze misure.
Mi piacerebbe che si potesse fare un lavoro culturale sulla pesca e sulla cucina facendo capire che anche il mare ha una stagionalità". A proposito della giuria? "Valuteremo il rispetto della materia prima sopra ogni cosa e poi il gusto. Senza dimenticare la fedeltà alla tradizione perché la natura di questa gara lo impone".
La giornata proseguirà con il talk alle 19,00 sul tema "L’enogastronomia come motore turistico e si chiuderà alle 21,30 con il concerto del fanese Claudio Morosi, finalista a "The Voice Senior".