Il ricordo di Enrico Berlinguer è stato per Massimo D’Alema, ospite ieri in Baia Flaminia, alla Festa dell’Unita del Pd delle Marche, l’occasione per parlare della situazione politica di ieri e di oggi, tra l’ex Partito Comunista e il campo largo del centro-sinistra che si sta tentando di costruire.
"Mi sento molto solidale verso Elly Schlein, perché condivido il suo sforzo costante per costruire una alternativa larga che tenga insieme queste forze" ha detto il presidente della Fondazione Italiani Europei, intervistato dal giornalista del Fatto Quotidiano Antonello Caporale. Ed ha aggiunto: "Schlein deve fare un grande lavoro per costruire una alleanza. Mi sembra infantile dare troppa importanza a chi dice quello sì o quello no dentro la coalizione, dando tanta importanza a chi troppi voti da portare non non ne ha". E su Berlinguer: "Era un uomo dotato di un senso dell’umorismo straordinario". Poi il ricordo di una partita a carte tra Andreotti e D’Alema da un lato e Pertini e Berlinguer dall’altro. I primi vinsero a mani basse, "tanto che Pertini se la prese - dice -. E in quell’occasione Berlinguer mi rimproverò forse per la prima volta. Mi disse ‘Non si fa così, lui è il Capo dello Stato, almeno qualche punto dovevate farglielo fare. Le persone intelligenti non sono arroganti’. Aveva ragione". E aggiunge: "Non era un predicatore di giustizia, era un uomo giusto".
ali.mu.