REDAZIONE PESARO

Stagione lunga, nodo salvataggi. Gli stabilimenti annaspano: "I bagnini dove li troviamo?"

Alcuni, come Pascucci, alzano le mani: "I miei hanno detto stop, come faccio, chiudo?". Tutti protestano per la tempistica. Ma a Ponente reperito il personale almeno fino al 22.

La spiaggia di Pesaro: stagione lunga sì, ma la Capitaneria (legge nazionale) ha imposto la presenza del servizio di salvataggio

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La parola d’ordine è destagionalizzare. Resistere con i bagnini aperti fino a che il tempo tiene. Per il sindaco Andrea Biancani andare avanti fino al 29 settembre. Poi l’ammiragliato della capitanerie di Porto di Roma gela tutto e tutti: cambiate le carte in tavola. "Tenete aperti gli stabilimenti solo se ci sono i bagnini di salvataggio". Aggiungendo anche un’altra cosa: l’escamotage dell’elioterapia per cui si poteva anche fare a meno del personale di salvataggio, non regge più. Il caos totale: "Io non so come fare – dice Riccardo Pascucci, dei bagni Due Palme Sottomonte – anche perché ci troviamo di fronte ad una situazionbe che ci è stata comunicata solamente l’altro ieri della Capitaneria. I miei bagnini mi hanno detto ‘mi dispiace ma io avevo già prenotato la vacanze‘. Come faccio? Devo chiudere...".

I concessionari della spiaggia di Ponente hanno ieri invece fatto una riunione straordinaria per porre rimedio alla situazione e pare che riescano a prolungare il servizio fino al 22 settembre perché hanno trovato un accordo con il personale di salvataggio. Lucio Felicita dei bagni ‘Lucio’ nella spiaggia di Ponente aggiunge: "Io sono dell’idea che le ordinanze vadano rispettate ed il problema della sicurezza dei bagnanti esiste: se uno si sente male sia in acqua o mentre cammina sulla battigia, qualcuno deve intervenire. Ed i bagnini di salvataggio sono anche in grado di prestare anche un primo soccorso. Il problema vero è che i costi dei bagnini di salvataggio qualcuno se li deve caricare per cui fuori dai pacchetti stagionali chi viene al mare 15 euro al giorno per un ombrellone o un lettino li dovrà mettere nel conto".

Una situazione a macchia di leopardo quella dei servizi di salvataggio: le spiagge periferiche garantiscono il servizio fino al 2 settembre; nelle area cittadine quindi Levante e Ponente fino al 15, Fano per esempio fino al 9.

Per Sabina Cardinali dei bagni Tino e rappresentante di categoria della Cna, "il problema nasce anche dal fatto che le nuove disposizioni ci sono state comunicate l’altro ieri e quindi non abbiamo tempo materiale per organizzarci. Molti bagnini di salvataggio sono studenti universitari e dall’11 si torna a scuola. La sicurezza in acqua deve essere garantita poi per 8 ore ed un bagnino ha un turno di 6 ore per cui il personale da trovare nella sostanza raddoppia. Prima si poteva tenere aperti senza il servizio di salvataggio con l’elioterapia, ora questo non è permesso. Per una città come la nostra che è anche Capitale della Cultura e che vedrà arrivare molti stranieri a settembre, è un problema perché senza personale si dovrà chiudere. Un problema che va a scapito dell’intera collettività soprattutto quando si parla e si batte sempre da ormai qualche anno sulla destagionalizzazione e quindi allungare fino a settembre. Il problema è quello iniziale e cioè trovare il personale ed era un paio di maniche trovarsi di fronte a questo problema ad inizio di stagione, un’altra cosa è invece cercare di tamponare la situazione il 29 di agosto quando le nuove regole ci sono state comunicate dalla Capitaneria su disposizioni nazionali".

Andrea Giuliani, fanese, rappresentante della Confartigianato, tira dritto: "Qui ci troviamo di fronte ad una norma che va contro la legge perché le regole le stabilisce la Regione. Gli alberghi che lavorano con i gruppi organizzati e vendono dentro il pacchetto anche il servizio in spiaggia, come fanno se non ci sono i bagnini? Una situazione che non riguarda solamente noi ma anche tutto il sistema turistico. Ci stiamo muovendo anche a livello regionale e nazionali per cercare delle correzioni per cui vedremo".

m.g.