Stavano scavando alla ricerca di oggetti o materiali da eliminare in vista dei lavori per le opere compensative della terza corsia dell’autostrada, quando quella caccia al tesoro è andata a buon fine, portando alla luce una sorpresa a dir poco esplosiva. I badili della squadra di addetti alla bonifica preventiva sono incappati in una bomba d’aereo di dimensioni ragguardevoli. L’ordigno, che è risultato essere di fabbricazione americana e risalente alla seconda guerra mondiale, dormiva da più di 70 anni, inesploso, sotto terra a poca distanza dalla rotatoria del casello dell’autostrada. Il rinvenimento è stato fatto verso le 11 di ieri mattina.
Sul posto sono subito intervenuti gli artificieri del nucleo della Bonifica di munizionamento Convenzionale del Reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore dell’Esercito Italiano, chiamati dalla prefettura di Pesaro e Urbino. Dalle prime verifiche, gli esperti hanno stimato che il peso della bomba dovrebbe aggirarsi intorno alle mille libbre che corrisponde a 500 chili. Si tratta di un esemplare di notevoli dimensioni. Una delle tipologie più grosse di bombe d’aereo, di circa un metro e settanta di lunghezza. Che, soprattutto, ha la carica ancora attiva.
Sganciata dagli alleati durante la guerra, una volta toccata terra non era però esplosa. Ieri gli artificieri si sono adoperati per mettere in sicurezza l’ordigno e anche tutta l’area intorno nell’arco di dieci metri. Ora si tratta di rendere innocua la bomba e il primo intervento è quello di disinnescarla togliendo due spolette laterali. Poi sarà trasportata in un luogo idoneo in cui verrà fatta brillare. L’ordigno, anche senza le due spolette di innesco, è infatti carico di tritolo che è potenzialmente esplosivo. Spetta alla Prefettura decidere la tabella di marcia delle operazioni di bonifica. Intanto l’area attorno alla bomba è interdetta.
Per fortuna nelle immediate vicinanze non ci sono abitazioni. Non è stato necessario far evacuare nessuno dei residenti della zona.
e. ros.