Spirito di vino a Passaggi Festival. Si medita con l’aiuto di Soldati

Oggi alle ore 18,30 a San Francesco si presenta il libro “Culture di vigna“ con Davide Eusebi e Otello Renzi.

Cosa rimane dell’opera di Mario Soldati? Tracce visibili e tangibili sono scritte in “Culture di vigna” (Plan Eli edizioni, euro 9,90), che definire l’unica guida ai vini d’Italia (e non solo) che non dà voti ma invita a una immersione nel calice, sarebbe perfino riduttivo. Piuttosto si può parlare di una antologia enologica che registra la voce dei vini trascrivendola con un vocabolario nuovo, ricco, documentato e variegato, frutto della assidua ricerca degli autori, il giornalista enogastronomico e scrittore Davide Eusebi e il sommelier ed enogastronomo Otello Renzi, che muovendo dall’opera soldatiana, propongono un viaggio nel calice, alla scoperta di territori, uomini e donne che producono vini a seconda delle diverse culture da cui provengono.

L’edizione ’24-’25 del libro sarà presentata in anteprima nazionale oggi alle 18,30 nella ex chiesa di San Francesco a Fano nell’ambito di Passaggi Festival, con uno schema caro agli autori: letture introduttive tratte da “Vino al vino” di Mario Soldati, alternate a quelle delle pagine di “Culture di vigna”. Un racconto parallelo. Così come Soldati si mise alla ricerca, negli anni ’70, dei vini veri, viaggiando nelle regioni italiane e raccontandone gli umori, i paesaggi, i sapori, così Eusebi e Renzi hanno ascoltato e assaggiato negli anni, e in questo particolare che coincide con il venticinquesimo della morte di Mario Soldati, i vini cari al grande scrittore: quelli di vento, di terra, di calanco, di mare, di roccia, di sabbia.

Vini che danno non solo sensazioni fruttate e floreali, ma suggeriscono a volte metafore, là dove la metafora serve a rendere ciò che a volte la singola parola non riesce, in altre addirittura rime quando il calice è trascendente, in altre suggeriscono opere d’arte e in altre ancora racconti. Perché il vino, come diceva Mario Soldati, è materia spirituale, non solo spirito. La presentazione sarà conclusa con una degustazione meditata in silenzio, e gratuita, del Bianchello del Metauro Celso della cantina Guerrieri, azienda che interpreta il pensiero soldatiano per due ragioni essenziali: per la capacità che ha avuto di comunicare il Bianchello e gli altri vini nel mondo partendo dal territorio e raccontandolo nel calice, e per gli uomini e le donne che la rappresentano e che vi lavorano: alcuni alla terza generazione.