La Soprintendenza di Ancona e Pesaro-Urbino è in mezzo a una bufera. Nel mirino, ma ormai da diversi mesi, è finita Cecilia Carlorosi. Una situazione molto delicata perche la Soprintendenza Marche Nord è terminata sul tavolo del ministro dei Beni Culturali, Alessandro Giuli. Qual è il problema? Incomprensioni interne che spaccano anche i sindacati: la Cisl che tende in linea di massima a difendere l’operato della Carlorosi e la Cgil, con il sindacato autonomo, che remano sul fronte opposto. Per cercare di dipanare la matassa ci sono stati anche alcuni tavoli alla presenza di Cgil, Cisl e Uil oltre al sindacato autonomo. I problemi sono di due tipi stando a fonti sindacali: da una parte il personale sotto organico, fattore questo che avrebbe portato a un uso sostenuto di tecnici esterni, nel caso specifico, un ex dipendente proprio della Soprintendenza ora in pensione. Un caso, quest’ultimo, dentro il caso. Un pacchetto di doglianze terminato al ministero e segnalato anche ai capi dipartimento. Comunque da Roma, va detto, che alle sollecitazioni arrivate con sfumature diverse dai sindacati, hanno sempre risposto che non erano state riscontrate anomalie. Ma nonostante il ministero abbia rigettato al mittente tutte le osservazioni, nel corso di una assemblea del personale di alcuni giorni fa i sindacati sono tornati di nuovo alla carica col ministero.
Una situazione di impasse che va comunque ad incidere anche su situazioni che coinvolgono gli enti pubblici e privati che hanno a che vedere con i pareri della Soprintendenza per procedere con i lavori. Uno dei casi più scottanti in città è quello del comparto delle suore di via Guidi in pieno centro sottoposto a vincolo. Ancora non si capisce, a distanza di mesi, se le palazzine si possono abbattere oppure solo ristrutturare. Alla finestra tre imprese edili e soprattutto le suore, oberate di debiti.
Una storia che parte comunque da lontano perché alla direzione Marche Nord della Soprintendenza mirava anche Simona Guida che per anni ha seguito l’area di Pesaro e Fano. La Guida che ha fatto opposizione alla nomina della Carlorosi, ora è alla segreteria generale. Pochi i casi in Italia segnalati al ministero come quello della Soprintenza Marche Nord. E stando ai sindacati il tutto si dovrebbe comunque risolvere nel giro di un paio di mesi perche il ministro Giuli sembrerebbe intenzionato a far partire il walzer delle nomine con relativi spostamenti per azzerare i tavoli bollenti. Questione più delicata di quello che appare: le Soprintendenze non decidono solo se una cosa è bella o brutta e quindi se va tutelata o meno, ma hanno a disposizioni stanziamenti ed entrano in tutti i tavoli quando si appaltano lavori: Rocca Costanza, San Domenico, il Duomo, Il san Benedetto, palazzo Ducale, il Conservatorio, le chiese, ed anche ville al mare. Situazione esplosiva? Di più. Cecilia Carlorosi pare infatti che si sia rivolta ad un legale pesarese per difendere la sua onorabilità. Da vissi d’arte alle carte bollate.
m.g.