ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Soldi finti, penale vera. Due donne pagano debito con euro virtuali e fittizi

Il Tribunale di Urbino ha condannato le intraprendenti aspiranti super-ricche. Per sanare una vertenza da 12mila euro hanno generato 300 miliardi inesistenti.

Due signore hanno fatto “piovere soldi dal cielo“ (immagine generata con Grok)

Due signore hanno fatto “piovere soldi dal cielo“ (immagine generata con Grok)

Inventare, di sana pianta, 300 miliardi di euro che non esistono per estinguere i propri debiti. Due signore dell’urbinate, dovendo restituire quasi 12mila euro ad una società creditrice, ci hanno provato, utilizzando la cosiddetta “Banca di Cristo“. La società creditrice, con un atto di precetto basato su un decreto ingiuntivo del tribunale di Urbino del 2022, dichiarato esecutivo nel 2023, aveva intimato alle due signore di pagare. I soldi da restituire sono 4.841 euro, in solido tra le due dal 16 dicembre 2021 e 6.707,55 euro dal 31 dicembre 2021 in via esclusiva da parte di una sola. Ma le due hanno risposto di averlo già fatto, opponendosi al precetto con l’assistenza di un legale. Il “come“ avrebbero estinto il proprio debito lo spiega la sentenza del giudice civile di Urbino che venerdì scorso ha rigettato l’opposizione al precetto proposto dalle due signore. Entrambe si sarebbero avvalse, per pagare i 12mila euro, di un “Organismo Monetario Extraterritoriale a fine filantropico no profit“, che prende il nome dal suo fondatore, Giangiacomo Savogin Trust Virtual Bank (di professione osteopata, ndr) che, promuovendo i diritti umani e le libertà fondamentali si definisce "la Banca di Cristo", la cui missione è di proporsi come "forza culturalmente propulsiva degli esseri umani per lo sviluppo spirituale, culturale, sociale, economico e civile della Penisola Italica e del Pianeta". L’autoproclamato organismo monetario consentirebbe, previa compilazione di un modulo scaricabile dal web, di crearsi dal nulla infinite risorse economiche inesistenti.

Si tratta dei cosiddetti "euro scritturali" fai da te. Secondo le due debitrici urbinati, che hanno intentato una battaglia legale che dura da oltre tre anni, per estinguere il loro debito è stato sufficiente inviare un modulo al proprio creditore per comunicargli la creazione di un determinato quantitativo di moneta scritturale. I soldi necessari se li sono confezionati con un semplice atto individuale. E già che c’erano le due signore hanno fatto le cose in grande non limitandosi a creare gli 11.548,55 euro necessari a estinguere il debito. "Le opponenti asseriscono – si legge nella sentenza di venerdì scorso del tribunale di Urbino – che nel caso di specie, GST Virtual Bank ha messo a disposizione l’importo di ben 300 miliardi di euro da concedere per l’estinzione di posizioni debitorie". La stessa operazione, teoricamente (ma non provateci perché la Banca d’Italia, con un avviso pubblico del 6 giugno 2017, ha messo in guardia i cittadini che non si può fare) si potrebbe replicare anche con il proprio mutuo di casa. Dovete pagare la rata ma questo mese siete un po’ a corto? Mandate il modulo di creazione degli euro scritturali creati da voi alla banca e avete risolto il problema. Ripetiamo, tante volte ce ne fosse bisogno, Bankitalia ha chiarito che non si può fare. Tra l’altro le due signore venerdì sono state condannate dal tribunale al pagamento delle spese legali per 1.696 euro (veri).

Antonella Marchionni