ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Simone morto schiacciato alla Fab: slogan e striscioni per dire ‘basta’

"Chiediamo che la Prefettura si mobiliti per la sicurezza". Venerdì 31 alle 15 a Morciola i funerali di Mezzolani

Pesaro, 30 maggio 2024 – Erano in cinquanta. Avevano cartelli e striscioni. Chiedevano sicurezza nei luoghi di lavoro e pretendevano dalle istituzioni più attenzione a ciò che avviene nelle fabbriche. Qualunque macchina utensile infatti può trasformarsi in una trappola mortale come è accaduto per Simone Mezzolani, 33 anni, giovane padre e operaio della Fab mobili di Gallo. E proprio di fronte allo stabilimento n.8 della Fab ieri mattina i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno depositato una corona di fiori per ricordare la giovane vita andata perduta per colpa del mal funzionamento di un rullo trasportatore che ha schiacciato l’operaio contro un perno in acciaio.

La corona deposta sulla Madonnina davanti alla fabbrica. A sinistra il presidio. Nel riquadro la vittima, Simone Mezzolani, morto schiacciato dal macchinario
La corona deposta sulla Madonnina davanti alla fabbrica. A sinistra il presidio. Nel riquadro la vittima, Simone Mezzolani, morto schiacciato dal macchinario

Come sia potuto accadere è ancora da accertare. Per questo, sono arrivati ieri i tecnici della ditta di costruzione del carrello trasportatore che ha avuto in apparenza un comportamento incomprensibile. Benché fosse stato disattivato ha ripreso a funzionare andando a schiacciare Simone, il quale stava facendo manutenzione a fine turno ripulendo la macchina. Le fratture alle mani provano che il ragazzo abbia fatto di tutto per fermare la macchina con le sue sole forze non avendo a disposizione un meccanismo per bloccare la macchina. Quando è stata fermata era purtroppo troppo tardi per portare qualunque soccorso al 33enne. Dall’esame esterno sul corpo, i medici hanno riscontrato lo schiacciamento della cassa toracica che non gli ha lasciato scampo. La procura di Urbino non ha ritenuto, fino ad oggi. di dover procedere con l’autopsia sul corpo perché non ci sono dubbi su cosa abbia provocato la morte del lavoratore. Per Roberto Rossini, segretario provinciale della Cgil, "questa tragedia deve spingere tutti ad una maggiore responsabilità nell’ambito della sicurezza. Occorre che la prefettura chiami tutti, noi, industriali, ispettori del lavoro, Ast, intorno ad un tavolo per stabilire come innalzare la sicurezza negli ambienti di lavoro. Vanno calendarizzati i temi da affrontare e le soluzioni da adottare. Avremo poi a Pesaro l’11 e il 12 giugno il festival della sicurezza sul lavoro e sarà l’occasione giusta per avere delle risposte dalle autorità".

Intanto la procura di Urbino ha aperto un fascicolo per la morte dell’operaio iscrivendo per atto dovuto il rappresentante legale dell’azienda o il delegato alla sicurezza nel registro degli indagati per omicidio colposo. Saranno gli accertamenti tecnici in corso a stabilire se la responsabilità va ricercata nel mal funzionamento del macchinario. In quella ipotesi, dovranno rispondere delle morte di Simone Mezzolani i responsabili dell’azienda costruttrice. Proprio i tecnici dell’azienda dovranno dare delle risposte precise su ciò che è accaduto ma secondo le indiscrezioni queste non potranno arrivare in breve tempo. Apparentemente il macchinario funziona e non presenta anomalie eppure quella sera si è azionato sorprendendo l’operaio che sapeva di poter lavorare in sicurezza in quel punto.

I funerali di Simone Mezzolani sono previsti per domani, venerdì, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Morciola.

ro.da.