Siccità e pulizia invasi: "Stavamo per iniziare. Ma è arrivata la crisi idrica"

L’assessore Aguzzi: "Faremo nel 2025, con queste portate ci garantiamo una settimana di autonomia in più. Quello nuovo? L’Aato mi mandi la richiesta".

Siccità e pulizia invasi: "Stavamo per iniziare. Ma è arrivata la crisi idrica"

Siccità e pulizia invasi: "Stavamo per iniziare. Ma è arrivata la crisi idrica"

"La situazione di siccità che stiamo vivendo richiede la collaborazione di tutti. Chiedo massima attenzione alle Aato e ai gestori di servizi mentre ai cittadini chiedo di adottare comportamenti volti ad un uso razionale e corretto dell’acqua al fine di evitare inutili sprechi".

Parole dell’assessore all’Ambiente e alle Risorse Idriche Stefano Aguzzi che torna sull’argomento dopo l’analisi di ieri del presidente dell’Aato Marco Ciccolini. "La crisi idrica era prevedibile -continua Aguzzi-, veniamo da un inverno arido, senza neve, che già preannunciava una sofferenza estiva, ritardata soltanto un po’ da qualche precipitazione a maggio e giugno. Già a primavera avevo tenuto una riunione con l’Aato e con le aziende di gestione dei servizi, anticipando di tenersi pronti per questa siccità preannunciata".

Rispetto alle parole di Ciccolini, l’assessore Aguzzi ha delle precisazioni: "È vero che la pulizia degli invasi è competenza regionale ma è vero anche che, dopo anni in cui se n’è soltanto parlato, io avevo pronto un accordo con Enel Green Power per dare il via da subito allo sfangamento degli invasi, iniziando da quello del Furlo. I lavori si sarebbero tenuti a loro spese, la progettualità e la gara d’appalto erano pronte ed era stato trovato anche il luogo portare i fanghi, una cava a Cagli di cui erano già state fatte le analisi di compatibilità. I lavori sarebbero potuti partire a giugno e avrebbero ripristinato la capienza originale di 75mila metri cubi dell’invaso del Furlo".

"In quella sede, però – continua Aguzzi – con Aato e le aziende di gestione si è deciso per quest’anno di posticipare l’intervento perché già ci aspettavamo una crisi idrica e per i lavori si sarebbe dovuto svuotare tutta la diga. Non è che la Regione non si è mossa, è stata una scelta strategica condivisa di rimandare i lavori al 2025 perché in regime di siccità quell’invaso ci garantisce una settimana in più di acqua potabile".

Viene poi la questione dell’invaso nuovo, ancora da realizzare: "Personalmente sono d’accordo con un invaso per immagazzinare acqua a monte e identificare un’area idonea. La discussione è attiva all’interno dell’Aato ma so che ci sono vedute diverse da parte di alcuni sindaci. Alla Regione Marche non è mai arrivata, però, una richiesta ufficiale di occuparci di questa ipotesi; se arrivasse una comunicazione in Regione in tal senso la sposerei volentieri perché sono convinto dell’utilità di una iniziativa simile. Ovviamente poi bisogna ragionare sull’area in cui realizzare l’invaso e sulle risorse necessarie ai lavori ma sono disposto a mettermi a disposizione di questo progetto. L’ipotesi e la volontà devono provenire dall’Aato di Pesaro e Urbino però, non può essere una iniziativa regionale. Quello che posso fare ora è invitare Ciccolini ad andare avanti sull’ipotesi invaso".

Andrea Angelini