REDAZIONE PESARO

"Siamo attenti alla sanità cagliese. Investiamo quasi 15 milioni di euro"

L’assessore regionale Filippo Saltamartini replica alle polemiche di questi giorni fatte dal centrosinistra "Il nostro Piano Socio Sanitario prevede un nuovo Ospedale di Comunità e Casa della Salute".

L’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini

L’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini

La Regione assicura grande attenzione alla sanità del territorio e attraverso l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini rilancia sugli investimenti: "Il Piano Socio Sanitario Regionale prevede, al contrario di quello che ha fatto il Pd, per il territorio di Cagli ingenti investimenti per quasi 15 milioni di euro complessivi per realizzare il nuovo Ospedale di Comunità e la Casa della Salute che sorgeranno nella stessa struttura in via Meucci".

L’investimento complessivo ammonta a 14,8 milioni di euro, di cui 600mila per la Casa di Comunità e oltre 14 milioni per l’Ospedale di Comunità di questi quasi 300mila euro di extra finanziamento sono fondi regionali già aggiudicati e oltre 6milioni di euro sono fondi statali.

"Fa bene alla dialettica politica sentire da un importante esponente del Pd che la sanità nell’entroterra va salvaguardata – continua Saltamartini –. Solo poche settimane fa, infatti, l’ex presidente Ceriscioli aveva detto che non ci sono le risorse per tutti. E che per questa ragione, il Pd aveva previsto un unico Ospedale Provinciale. Peraltro, era stato il Pd a smantellare 13 Ospedali e destrutturare Fossombrone e Cagli. La Regione sta riservando una grande attenzione alla sanità di questo territorio. Stiamo investendo in maniera importante e lavorando per rafforzare il modello assistenziale e dei servizi sanitari erogati, attraverso il potenziamento dei servizi di diagnostica e laboratorio, delle specialistiche ambulatoriali, dei posti di degenza e dei punti di emergenza urgenza".

Il territorio di Cagli nel Piano Socio Sanitario Regionale rientra nel capitolo 3.3 “Strutture in Aree disagiate“ per carenza di medici di medicina generale, per condizioni climatiche sfavorevoli e per una prevalenza di popolazione anziana. Ad oggi è già stato approvato il Progetto per la Casa di Comunità da parte dell’Edilizia Sanitaria, progetto condiviso dal Direttore del Distretto e dal Direttore Sanitario. Una volta terminata la nuova struttura, i servizi attualmente svolti nell’ex Ospedale di Cagli a gestione pubblica passeranno all’interno della stessa, mentre la gestione privata – a cura del Gruppo Santo Stefano – sarà ubicata nell’ex Ospedale di Cagli, dopo la messa in sicurezza. Nel Distretto Sanitario resteranno tutti i servizi specialistici attualmente presenti. Oggi a Cagli sono presenti l’ex Ospedale e il Distretto a gestione pubblica e privata. La gestione pubblica conta un Centro Dialisi aperto tutti i giorni con 5 pazienti in carico; il servizio di cure intermedie con attivi 16 posti letto (con 6 OSS e 8 infermieri) gestiti dai medici di medicina generale; la Potes 118 medicalizzata (con 6 infermieri, 6 autisti) e un Pat (Punto di assistenza territoriale) attivo H12 (come previsto dalla normativa) con 2 infermieri; un punto prelievi aperto dal lunedì al sabato; l’ufficio accettazione cassa. Per le attività medico specialistiche nel Distretto, si contano quelle Dentistica, Dermatologica, Neurologica, Cardiologica, Diabetologia e Psichiatria, insieme alle attività del consultorio (corsi preparto, pap-test, screening). Per la gestione privata (Gruppo Santo Stefano) nel Distretto ci sono 10 posti di lungodegenza, 20 di riabilitazione ospedaliera intensiva, e vengono erogati servizi di Radiodiagnostica e prestazioni di terapia fisica e rieducazione funzionale. L’Ospedale di Comunità avrà il compito di soddisfare i bisogni sanitari della popolazione attraverso un potenziamento dei servizi di specialistica ambulatoriale, radiologica e laboratoristica; teleconsulto e telemonitoraggio; diagnosi e trattamento delle patologie a media e bassa intensità assistenziale; osservazione breve non intensiva; potenziamento dei livelli essenziali di assistenza in integrazione con le cura intermedie: riduzione delle ospedalizzazioni improprie e delle istituzionalizzazioni precoci; identificazione di un percorso di cura del paziente con bassa instabilità e imprevedibilità clinica presso strutture di prossimità.

Andrea Angelini