
Scuole 2-3 anni, arrivano 15 posti in più. E cambiano i criteri delle graduatorie
La giunta comunale parte con la scelta di uniformare i criteri di formazione delle graduatorie della famiglie al servizio educativo 0-6 (nido e infanzia) e ampliando poi i posti nelle scuole dell’infanzia. "E’ il frutto – dice Camilla Murgia – di uno sforzo importante di cui l’Amministrazione si fa carico per rendere più equi gli accessi a un servizio sempre più ricercato dalle famiglie". Nelle prossime settimane l’assessora Murgia aprirà una nuova sezione, aggiungendo almeno ulteriori 15 posti per le sezioni Primavera 2-3 anni all’interno dell’offerta formativa delle strutture comunali. "Un altro incremento di posti disponibili, di cui ci eravamo fatti carico – aggiunge Camilla Murgia – già dal mese di giugno all’uscita delle graduatorie per questo anno scolastico".
L’amministrazione completa poi il percorso iniziato per uniformare i criteri di accesso ai servizi comunali 0-6 anni, estendendoli anche alle scuole d’infanzia. E per rendere gli stessi più accessibili introduce anche alcune integrazioni e correttivi. Tra i più importanti, quella che elimina l’accesso prioritario nel trasferimento dei bambini in altre sedi (statale o comunale): "È una modifica necessaria per evitare squilibri – spiega Murgia –. Dal prossimo anno i genitori che vorranno far cambiare plesso ai propri figli dovranno fare richieste di iscrizione ’standard’", come se facessero, cioè, una nuova iscrizione. L’altro cambiamento, inserisce fra i criteri di formazione delle graduatorie, un punteggio per la categoria di genitori che fanno lavori che prevedono la loro reperibilità. "Una sorta di “clausola di equità“ – dice Murgia – che abbiamo aggiunto per evitare di svantaggiare chi ha condizioni lavorative sfavorevoli". In caso contrario concorrerà al pari dei nuovi iscritti. L’assessora alla Crescita spiega poi che le iscrizioni non prevederanno più (dall’anno scolastico 2024-2025) il punteggio aggiuntivo per coloro che opzioneranno il servizio pomeridiano fino alle 18.1518.30 nei nidi e scuole dell’infanzia comunali".
"Spiace che il Pd, piuttosto che condividere un documento – dice la consigliera di opposizione Giulia Marchionni – su un tema così importante, preferisca la solita retorica nel puntare il dito contro la Regione. La spesa che la regione attualmente sostiene sulla fascia 0-3 non è figlia di tagli o riduzioni, ma è la stessa percentualmente degli anni passati, quando a governare era il Pd. Dov’era la Mattioli in quegli anni? Dov’era quando la stessa cifra che oggi la Regione eroga veniva prevista anche dalla giunta Ceriscioli? È palese che l’attacco che oggi viene fatto alla giunta Acquaroli sia retorico e senza un reale motivo".
"Continuare a dire in modo generico che vanno messe più risorse senza specificare e pianificare se queste risorse è un mero esercizio di propaganda. E’ ormai chiaro che l’istituzione da parte dello Stato del bonus nido in combinato con l’età pensionabile dei nonni spostata sempre più avanti abbiano reso il servizio del nido essenziale per le famiglie. È evidente infatti che ad essere carente è il contributo complessivo – conclude Giulia Marchionni – statale e regionale che impone agli enti locali uno sforzo economico eccessivo. Il tema dei servizi educativi non può essere affrontato in maniera proficua senza la consapevolezza che da soli, i Comuni non potranno mai riuscire a garantire un servizio degno di questo nome. Servirebbe senso di responsabilità ma evidentemente il Pd preferisce una mozione in consiglio comunale votata a colpi di maggioranza che rimarrà chiusa in un cassetto e servirà loro solo a sostenere di essere i più bravi. Non è così".
l.lu.