
A destra: Nicola Fronzoni, 18 anni, con il braccio fasciato per l’impatto con la finestra. A sinistra la finestra in frantumi dopo essere caduta e al centro il ’rattoppo’ di cartone in classe
Pesaro, 2 febbraio 2025 – Si stacca l’infisso della scuola e cade davanti all’ingresso. Erano le 8 del mattino, poco prima del suono della campanella. Due studenti dell’istituto tecnico Bramante Genga, che si trova al Campus, sono rimasti feriti, per fortuna in maniera non grave. “Ho sentito un rumore provenire dal piano di sopra, istintivamente ho alzato lo sguardo e ho visto la finestra che cadeva. Poteva colpirmi in testa e in quel caso non sarei stato qui a raccontarla”.
Nicola Fronzoni, 18 anni, iscritto al quarto anno e residente a Fanano, è consapevole di essere stato un ragazzo fortunato. Si trovava insieme ad altri 4 compagni ieri mattina intorno alle 8. Stavano chiacchierando in cerchio in attesa di entrare nell’istituto quando la finestra del piano di sopra è caduta in prossimità delle loro teste. Nicola è riuscito a spostarsi appena in tempo. La finestra lo ha colpito al braccio provocandogli alcune lesioni.
I sanitari del pronto soccorso di Pesaro lo hanno medicato e fasciato giudicandolo guaribile in 15 giorni. Si tratta di una finestra ad ante scorrevoli, composta da binari. Era all’interno di un’aula del primo anno e, a causare la rottura del meccanismo facendola rovinare a terra, sarebbe stato il tentativo di due studenti di aprire l’infisso dall’interno dell’aula.
Un gesto normale fatto chissà quante volte, senza incidenti, ma che ieri mattina ha messo in serio pericolo l’incolumità degli studenti. La finestra è rimbalzata sul braccio di Nicola ed è finita contro un suo compagno, studente del quinto anno, che si trovava di fianco a lui e che si è ferito, anche lui per fortuna in maniera non grave.
“Ho avvertito questo rumore provenire da sopra la mia testa – racconta Nicola Fronzoni -. L’istinto mi ha suggerito di alzare lo sguardo e di spostarmi subito all’indietro. Ho visto lo spigolo dell’infisso proprio nel momento in cui stava cadendo e mi sono spaventato. Non ho fatto in tempo a spostare il braccio che è stato colpito attutendo la caduta. Dopo che la finestra ha rimbalzato sul mio braccio, ha colpito l’altro mio compagno al ginocchio. E poi, una volta a terra, si sono spaccati anche i vetri. Abbiamo avuto molta paura, poi abbiamo visto uscire dall’istituto i bidelli e il vicepreside e ci siamo resi conto del pericolo che abbiamo corso. Siamo entrati subito nell’infermeria della scuola: ci hanno dato il ghiaccio chiedendoci se volessimo chiamare l’ambulanza. Abbiamo però deciso di avvisare i genitori e siamo andati al pronto soccorso con loro”.
Lo spavento è stato collettivo così come la richiesta di maggiore sicurezza. “Non oso pensare a cosa sarebbe potuto accadere a mio figlio se non avesse alzato la testa accorgendosi che la finestra gli stava cadendo addosso – racconta Maurizio Fronzoni, il padre di Nicola -, grazie a Dio si è spostato, sennò lo avrebbe preso in pieno. Ora gli si è gonfiato tutto l’avambraccio. A scuola mi hanno detto che una cosa simile era già accaduta circa un anno fa e questo è gravissimo. In quel caso però era stato colpito uno scooter. Una cosa del genere non deve più accadere e credo di parlare a nome di tutti i ragazzi che frequentano quell’istituto, non solo di mio figlio”.