SOLIDEA VITALI ROSATI
Cronaca

Cgil: "Sbagliato bloccare le graduatorie. Si alimenta la precarietà dei docenti"

Tuscia Sonzini, Flc Cgil, critica. "Immobilismo del ministero inspiegabile"

Tuscia Sonzini della Flc-Cgil

Pesaro, 28 aprile 2020 - “La strada intrapresa dal ministero sul reclutamento e sull’avvio del prossimo anno scolastico è completamente sbagliata - osserva Tuscia Sonzini, segretario provinciale Flc Cgil -. E’ una strada che non consentirà la piena copertura della cattedre e produrrà un aumento esponenziale delle supplenze anche nel territorio di Pesaro Urbino. Il decreto Legge 22 dell’8 aprile ha rinviato l’aggiornamento delle graduatorie al prossimo anno scolastico, ciò significa che le scuole non avranno graduatorie sufficienti a coprire le cattedre e ci sarà un massiccio ricorso alle mad ( messe a disposizione). E’ poco chiara la logica secondo la quale il ministero faccia riferimento alle difficoltà informatiche per l’aggiornamento, impedendo così a tantissimi docenti precari di inserirsi in graduatoria, di aggiornare la posizione o cambiare provincia, mentre si ostini a voler metter in piedi una procedura selettiva a quiz per valutare il merito di chi da anni lavora nella scuola, coprendo le mancanze in organico dovute proprio ad una errata politica di reclutamento”.

Del resto l’emergenza sanitaria è solo l’ultimo fattore che mette sabbia negli ingranaggi dell’arruolamento.

“Sono anni che la Flc chiede al ministero una semplificazione della procedura di aggiornamento delle graduatorie - conferma Sonzini -, procedura che grava sulle segreterie scolastiche da sempre. Questa sarebbe stata l’occasione giusta per avviare la conversione al digitale che auspichiamo da tempo e questo è il momento per riflettere sulla nostra proposta di una graduatoria per titoli al posto del concorso. Questa sarebbe l’unica graduatoria gestibile in una fase di emergenza sanitaria, l’unica che garantirebbe la stabilizzazione dei docenti e un avvio meno traumatico del prossimo anno scolastico. Gli ingredienti ci sono tutti, manca quello del confronto con le parti sindacali e dell’ascolto della platea dei lavoratori da parte del ministro. Se non ci sarà un cambio di rotta, oltre che di emergenza sanitaria a breve parleremo di emergenza istruzione”.