REDAZIONE PESARO

Scomparsa di Riccardo Branchini: la famiglia chiede lo svuotamento della diga del Furlo

La famiglia di Riccardo Branchini insiste sullo svuotamento della diga del Furlo per le ricerche del giovane scomparso.

Riccardo Branchini è scomparso l’ottobre scorso. Le ricerche proseguiranno

Riccardo Branchini è scomparso l’ottobre scorso. Le ricerche proseguiranno

Ringraziamo della rinnovata attenzione, ma la nostra battaglia per ottenere lo svuotamento della diga prosegue, anche grazie al sostegno di migliaia di firme. Lo dice la famiglia di Riccardo Branchini, il 19enne di Acqualagna scomparso il 12 ottobre, dopo aver parcheggiato la sua vettura davanti l’ingresso della centrale idroelettrica del Furlo, a fronte della risposta del prefetto, Emanuela Saveria Greco, che in una nota assicura la ripresa delle ricerche, d’intesa con il procuratore della Repubblica di Urbino.

Sono difatti programmati ulteriori approfondimenti nell’area, con altre strumentazioni tecniche. Il prefetto ricorda di avere attivato tempestivamente il piano provinciale, peraltro ancora operativo, e disposto l’avvio delle ricerche territoriali, che sono durate 10 giorni, ma senza esito, nei pressi dei luoghi di rinvenimento dell’auto, seguendo l’evoluzione delle ricerche, anche con diverse riunioni di coordinamento alle quali hanno partecipato tutti gli Enti interessati.

"Ho testimoniato più volte – scrive il prefetto – la mia vicinanza alla famiglia, anche per il tramite del loro legale, e massima è stata e resta l’attenzione delle Istituzioni e della Prefettura al caso di Riccardo. Ogni istanza della famiglia è stata opportunamente sottoposta dalla Prefettura, d’intesa con il procuratore della Repubblica di Urbino, agli organi competenti ancorché, come nel caso della richiesta di svuotamento della diga del Furlo, non sia stato possibile, per motivi tecnici che riguardano anche la sicurezza degli operatori, acconsentire ad essa.

Spero che si possa continuare a lavorare insieme, Istituzioni e non, nell’interesse di Riccardo e nella speranza di trovarlo quanto prima."

E se da un lato i familiari apprezzano la tempestiva risposta della massima autorità dello Stato, dall’altro manifestano un profondo sconforto, che l’attesa infinita amplifica fino all’esasperazione, insistendo sullo svuotamento della diga: "La prefettura – scrive la zia di Riccardo, Laura Pambianchi – non ha tenuto in considerazione che più volte l‘invaso della diga era stato svuotato. E che a l‘assessore regionale, Stefano Aguzzi, ne aveva programmato l‘intervento di pulizia, da attuarsi nel mese di ottobre 2024.

In considerazione dei mancati, finora, ulteriori interventi, ci rattrista molto non essere ascoltati e trovare invece un muro di gomma alle nostre giuste rivendicazioni, che ogni cittadino ha diritto che vengano prese in considerazione. Ormai mio nipote è come fosse "quel ramo della diga", parafrasando Manzoni. E in vista del Natale – conclude Laura Pambianchi – la nostra tristezza si acuisce, soprattutto per la mancata empatia da parte di chi potrebbe aiutarci."