Pesaro, 3 ottobre 2023 – Se avessero chiesto a un buon commediografo di ravvivare il tradizionale programma del Premio Frontino con un "coup de thèâtre", questi lo avrebbe probabilmente inserito a tre quarti del cerimoniale, in quella posizione che in un dipinto si troverebbe nei pressi della Sezione aurea.
E così, a inseguire forse istintivamente le regole dell’estetica formale durante la premiazione del noto virologo Roberto Burioni, ci ha pensato Fra’ Pierluigi, Priore del Convento di Monteforentino che ospita da decenni la sequenza delle agnizioni rituali del "Montefeltro", il quale, in luogo del tradizionale saluto agli ospiti da parte della comunità francescana, anziché una benedizione ha impartito una… contestazione.
Il dottor Burioni stava sottolineando concetti che la pandemia ha reso ben noti e che gli appartengono da sempre, ovvero che la scienza non è democratica in quanto due più due fa quattro anche se tutto il mondo dovesse votare che invece fa cinque, ma che in ogni caso "ognuno è libero di dire ciò che vuole".
A tale affermazione è spuntato il Priore, dal fondo della sala, ed ha improvvisamente puntato l’indice verso lo scienziato tuonando con la veemenza di un Savonarola: "Se siamo liberi, ognuno può dire la sua ma senza offendere, perché tanta gente si è sentita offesa dalle sue affermazioni. Ci sarebbe voluta più umanità!" riferendosi ai mesi più duri della pandemia con l’avvio della vaccinazione di massa anti covid contrastata, in vari modi, dal mondo no vax.
Il religioso ha poi detto: "Gli scienziati hanno alimentato un clima da caccia alle streghe terrorizzando la gente e provocando spaccature e sofferenze all’interno delle comunità". Gelo in sala, occhi imbarazzati, qualcuno che cercava di cambiare discorso ma comunque sconcerto per la presa di posizione del frate priore contro i messaggi riferiti al 2021 che esprimeva il dottor Burioni per alimentare la campagna di vaccinazione.
Non tanto una posizione antiscientifica quella del priore quanto mediatica dunque, che ha biasimato gli eccessi, a suo dire, di manicheismo sostenuti dal mondo scientifico durante la pandemia. Terminato lo "J’accuse" del francescano, la conduttrice Lara Ottaviani ha ripreso il bandolo della matassa e Burioni ha ribadito senza scomporsi: "Per fortuna tutti possono esprimere le proprie opinioni ma non è arrogante chi parla dopo aver studiato una vita, lo è chi pensa di sapere tutto dopo aver visto un quarto d’ora di youtube. Non si può modificare quanto di oggettivo e dimostrato e dimostrabile ha segnato il progresso dell’essere umano nei secoli salvando milioni di vite".
Concetti applauditi dal pubblico in sala proprio nel giorno in cui si assegnava l’assegnazione del Premio Nobel per la medicina agli scienziati Katalin Karikò e Drew Weissman per aver gettato le basi per la scoperta del vaccino contro il Covid-19. Il frate priore, dopo il suo exploit, si è poi rapidamente allontanato dalla sala. Il resto della cerimonia evidentemente non gli interessava.