Fano, 22 febbraio 2024 – Un adulto, forse una mamma ‘addormentata’ con il suo bimbo appoggiato sul petto. Piazza Costa restituisce i resti "di un un tenero e protettivo abbraccio di un adulto e di un bambino che la storia non ha potuto cancellare". Così l’assessore ai Lavori pubblici Barbara Brunori racconta il toccante ritrovamento di due scheletri, di epoca medievale, proprio al centro dell’area di scavo, tra la pescheria e il ristorante Il Bello e la Bestia. Gli archeologici, con delicatezza e precisione, stanno cercando di ripulire gli scheletri, da terra e detriti, che per secoli li hanno coperti e in qualche modo protetti.
L’area di piazza Costa sta riservando a chi scava, ma anche all’intera città, delle sorprese inaspettate: dai resti di edifici romani – potrebbero essere addirittura tre – a reperti di epoca medievale, fino alle fondamenta di un edificio più moderno come il convento di San Daniele.
"Siamo nella zona archeologica più interessante di Fano – commenta l’archeologo Antonio D’Ambrosio – ancor di più di via Vitruvio ( l’area della supposta Basilica ndr). Prima di tutto quest’area è molto più ampia e ha una cronologia storica completa, dall’epoca romana ai giorni nostri". Gli scavi riservano quotidianamente delle novità: solo qualche giorno fa è emersa "una piccola porzione di pavimento in opus spicatum, ‘a spina di pesce’" sempre di epoca romana. Per meglio approfondire il livello romano, gli archeologico pensano che sarebbe sufficiente scendere a una profondità di un metro e mezzo, ma la decisione di procedere con gli scavi o di fermarsi è nelle mani della Soprintendenza e del Comune, con buona pace degli operatori economici ai quali blocco dei lavori e la creazione dell’area archeologica sta creando non pochi disagi). Grazie agli scavi sono anche venute alla luce delle cisterne-fosse di cui non si conosceva l’esistenza, per la cui datazione sarà necessario procedere con ulteriori scavi. Ritrovate diverse monete di epoca medievale, dall’800 al 1300. "Dovranno essere ripulite e poi – spiega D’Ambrosio – si potrà procedere alla loro esatta datazione".
Gli archeologi fanno presente che uno degli elementi interessanti del cantiere di piazza Costa è la "la presenza di materiale che va dall’epoca romano-classica fino al 1900, senza interruzioni, coprendo un arco di tempo amplissimo. Finora abbiamo ritrovato frammenti di resti di maiolica arcaica, di maiolica del ‘700, dell’800, e anche di una lucerna africana". E le sorprese non sono finite: si suppone che anche le altre aree della piazza, non ancora interessate dai lavori, possano nascondere dei ‘tesori’.
Per i cittadini che vogliano visitare l’area archeologica di piazza Costa, Comune e Soprintendenza hanno organizzato per sabato 24 febbraio e sabato 2 marzo, dalle 15 alle 17, quattro turni di open day. Gli archeologici Ilaria Venanzoni (funzionario della Soprintendenza) e Antonio D’Ambrosio, presente quotidianamente nell’area di scavo, accompagneranno i visitatori tra i reperti archeologici della piazza. Ad ogni turno, della durata di mezz’ora, potranno partecipare 50 persone.
Per l’iscrizione è possibile rivolgersi da oggi alla segreteria dell’assessorato ai Lavori pubblici (dalle 8.30 alle 14) al seguente numero 0721. 887282. Seguiranno, a partire dalla prossima settimana, le visite guidate per le scuole.