A Pesaro basta far rimbalzare un pallone a spicchi sul cemento che magicamente si raduna gente. Se poi il motivo è quello di ricordare un grande campione ed un uomo perbene, che è stato amato da tutta la città, il gioco è fatto. Campetto del porto ‘sold-out’ ieri pomeriggio per onorare la memoria di Paolo Gurini, scomparso poco più di due anni fa: tribunetta piena e tante persone in piedi, in campo i due figli Giovanni e Giacomo entrambi con il 12 sulla schiena, il numero che portava il loro babbo, ad abbassare l’età media delle vecchie glorie pesaresi, in divisa rossa, che sfidavano la Nazionale Over 65/70.
Gli applausi più affettuosi sono stati per loro e fra l’altro Giovanni, il maggiore dei fratelli (classe ‘78), era particolarmente emozionato perché non giocava più dal 2010, quando un delicato infortunio a un occhio gli interruppe la carriera mentre Giacomo, di sei anni più giovane ed in attività fino all’anno scorso, ha aperto subito il match con una tripla. Hanno vinto i pesaresi (42-25 il risultato, per quel che conta), fra cui spiccavano i nomi degli ex Vuelle Matteo Minelli, Mauro Procaccini e Peppe Ponzoni, ma gli applausi più scroscianti sono stati per Guido Lorenzetti, classe ‘38 come il numero della casacca azzurra che indossava, un plauso soprattutto alla sua volontà indistruttibile e al desiderio di competere ancora. Sano agonismo e molta goliardia, come nella gara dei tiri liberi che si è svolta all’intervallo ed effettuati ’a mela’ come una volta: ha vinto Giorgio Morettuzzo della Nazionale Over, premiato da Raul Edera con un un chilo e mezzo di mele fra l’ilarità generale.
"Siamo qui per ricordare un grande campione, senza nessuna tristezza, con poche parole e molti fatti, rispettando quelli che sono stati i cardini della sua vita: lo sport, l’amicizia e la solidarietà – ha detto Stefano Lombardelli presentando l’evento promosso da un comitato tutto portolotto –. Sono sicuro che Paolo in questo momento sarà orgoglioso di tutti noi".
Dopo la partita, che si è snodata su quattro tempi da otto minuti ciascuno, lasciando scorrere il cronometro per non affaticare troppo i veterani dato anche il caldo che regnava sul campetto alle sei del pomeriggio, il playground è stato trasformato in una maxi-tavolata. Parte dell’incasso della cena, insieme al ricavato delle magliette raffiguranti Paolo Gurini, è stato devoluto alla raccolta fondi per l’associazione ‘Le ali di Auser’ che si occupa di fibromialgia. Applausi anche a chi ha avuto l’idea di una serata così toccante. La pallacanestro, in questa, città è molto più di uno sport.
Elisabetta Ferri