REDAZIONE PESARO

Scavolini, altro capannone Il Comune ha dato l’ok

La zona interessata è quella sulla sinistra imboccando la strada per Ginestreto. Sarà un’area ad altissima teconologia destinata alla produzione dei pannelli

La Scavolini cucine allarga la sua capacità produttiva andando a costruire un capannone su un ettaro di terreno. Dice il sindaco Matteo Ricci: "E’ un fatto molto importante. Dopo l’ok in consiglio comunale, l’azienda ha tutte le autorizzazioni e può partire con i lavori quando vuole. L’area interessata dal nuovo capannone è quella sulla sinistra imboccando la strada che porta a Ginestreto. Un terreno degli Scavolini e per collegare il nuovo stabilimento a quello attuale verrà realizzata anche una struttura sopraelevata".

Era nel cassetto da tempo questo progetto di allargamento dello stabilimento dell’azienda di cucine, poi è scoppiato il Covid e solo adesso esce dalla polvere prendendo consistenza.

"I tempi di realizzazione? E’ difficile saperlo ora, dobbiamo prima sbancare il terreno e l’inverno non è la stagione ottimale per farlo – dice l’amministratore delegato del gruppo Fabiana Scavolini – è comunque nostra intenzione partire il più presto possibile".

Indicativamente, quando pensate di entrarci?

"Direi che noi pensiamo di concludere lo stabile per la fine del prossimo anno, ma per metterlo in funzione io credo che si dovrà andare alla metà, se non oltre, del 2023".

Nel nuovo capannone cosa realizzerete?

"Faremo la lavorazione dei pannelli e sarà anche una fabbrica con contenuti altamente tecnologici, macchinari di ultima generazione. E soprattutto prevediamo di procedere, una volta che entrerà in funzione, con nuove assunzioni".

Terminati i lavori, l’area coperta sarà intorno ai 13mila metri quadrati e le autorizzazioni per l’edificazione le ha date l’amministrazaione di Pesaro l’altra sera in consiglio comunale. Questo perché una parte dello stabilimento della Scavolini è anche sotto la competenza dell’amministrazione di Montelabbate. C’è stata anche una certa curiosità in consiglio quando è stata votata la variante, e quindi dato l’ok ai lavori, per capire come verrà realizzato il collegamento tra i due corpi di fabbrica, quello vecchio e quello nuovo. Una ‘strada’ sopralevata rispetto al piano stradale. "Direi che si è davanti – continua il sindaco Ricci – ad un progetto molto sobrio che ha guardato soprattutto alla funzionalità".

Con l’aria che tira nell’ambito del comparto industriale pesarese e con le incognite che sono legate al Covid, il ‘ bollo’ del consiglio comunale per procedere con questo allargamento della fabbrica di Scavolini, non ha trovato particolari oppositori. Il consigliere comunale dei 5 Stelle Lorenzo Lugli dice: "A questo punto ritengo che sostenere le aziende che fanno proprio il concetto di sostenibilità sia un dovere se si vuole fare la trasformazione ecologica per davvero. Ogni volta che una industria si espande gli amministratori si pongono moltissime domande: consumo del suolo, impatto ambientale e conseguenze sul territorio. Bisogna guardare al futuro e premiare le aziende che ragionano in prospettiva di lungo periodo. Il vantaggio è molteplice: aziende più verdi, impulso sull’economia e sulle prospettive occupazionali, ritorno in termini di vivibilità per tutti".

Nella determina che accoglie la variante si spiega che la trasformazione del terreno da agricolo ad industriale avviene perché: "...le richieste di mercato, constatata la sussistenza delle motivazioni addotte alla necessità della sua realizzazione, le eventuali ricadute in termini occupazionali riguardano la possibilità di assumere ai 14 addetti; la non attuazione dell’intervento potrebbe pertanto compromettere i piani di sviluppo dell’azienda e la volontà di assunzione, nonché comporterebbe un rallentamento delle previste capacità produttive...".

m.g.