"Abbiamo sollevato il caso coinvolgendo il Prefetto". Lo scrive Giulia Marchionni, consigliera comunale di centrodestra, sulla vicenda Riceci, in particolare sul ricorso di Aurora – la societlà che ha progettato la discarica e che in parte è in mano a Marche Multiservizi – affinché venga cambiato il dirigente della Provincia che ha in mano il caso: non voliono Andrea Pacchiarotti, ma pretendono il ritorno di Maurizio Bartoli. "L’opaco comportamento della Provincia sulla vicenda della discarica “Riceci” – scrive la Marchionni – ci induce a ricercare chiarezza su molteplici aspetti che travalicano i profili personali, di recente emersi, di alcuni dirigenti di questo dimezzato ente locale da troppo tempo rimasto al di fuori dei radar di effettivo controllo politico, anche della minoranza. In parole semplici: si vuol capire se, dietro le vicende apparentemente solo personali di alcuni dirigenti, ci siano in realtà inconfessabili strategie politiche. Cominciamo dalla vicenda dell’architetto Bartoli. Mentre infuria una inquietante polemica “Riceci”, Bartoli viene rimosso, in fretta e furia, dall’incarico che prevede mansioni afferenti la discarica “Riceci” per essere assegnato a tutt’altri compiti. Le motivazioni? Mai convincentemente chiarite, anzi, c’è un colpo di scena. A distanza di poco tempo, mentre l’ombra della rimozione permane in tutta la sua misteriosità, Bartoli viene “invocato” dalla società Aurora srl con iniziativa sicuramente impropria e non condivisibile ma che assume un innegabile significato e valenza politica. Ma non è tutto".
"A questo punto infatti – prosegue la Marchionni – irrompe sullo scenario di Riceci la figura di altro dirigente della Provincia che assume il ruolo di uomo forte voluto dal presidente Giuseppe Paolini e dal direttore generale Marco Domenicucci: il dottor Andrea Pacchiarotti. Così facendo la opacità politica aumenta vertiginosamente. Infatti, consultando la sezione ‘Amministrazione trasparente’ della Provincia, dopo aver costatato che inspiegabilmente nulla era pubblicato sull’albo pretorio, Pacchiarotti, su proposta del direttore generale Marco Domenicucci, è stato nominato, con decreto del presidente Paolini, responsabile della Prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’amministrazione provinciale. E qui le perplessità politiche nascono spontanee. Dice, infatti, la legge sulla trasparenza che il responsabile – cioè Pacchiarotti – si coordina e collega con il responsabile della prevenzione della corruzione – cioè Pacchiarotti – quindi con se stesso. Ma c’è di più. Pacchiarotti è anche Dirigente del servizio 3° "Amministrazione, Ambiente (qui c’è Riceci), Trasporto privato“ cioè di servizi a rischio corruzione. Ricapitolando: Pacchiarotti è il garante di se stesso per quanto concerne la Trasparenza e la prevenzione della corruzione. Qui sembra che con il Decreto presidenziale n.1/2024 il duo Paolini-Domenicucci raggiunga vette tutte da esplorare. Intanto – la conclusione – il Decreto è in mano alla Prefettura. Sotto il profilo politico, cercheremo di approfondire questa “originale” situazione che ha sullo sfondo non i torricini del palazzo ducale di Urbino ma la discarica di Riceci".