REDAZIONE PESARO

Scandagliato l’invaso. Riccardo non si trova

La Guardia costiera di San Benedetto del Tronto e Napoli con i vigili del fuoco ha mobilitato un robot munito di sonar e raffinati sensori

La Guardia costiera di San Benedetto del Tronto e Napoli con i vigili del fuoco ha mobilitato un robot munito di sonar e raffinati sensori

La Guardia costiera di San Benedetto del Tronto e Napoli con i vigili del fuoco ha mobilitato un robot munito di sonar e raffinati sensori

Nessuna traccia, in fondo all’invaso della diga del Furlo, del corpo di Riccardo Branchini, il 19enne di Acqualagna scomparso nel nulla dal 12 ottobre. Questo il responso delle ricerche, che si sono svolte ieri, dal mattino fino a pomeriggio inoltrato, con l’ausilio di un robot subacqueo, munito di telecamere e sonar. Ricerche condotte dai militari della Guardia costiera di San Benedetto del Tronto e di Napoli, che hanno scandagliato non solo il fondale, peraltro già in precedenza sondato dai sommozzatori dei vigili del fuoco, ma anche le cavità che insistono ai bordi.

Sul posto, il procuratore capo di Urbino, Claudio Rastrelli, e il prefetto, Emanuela Saveria Greco, hanno seguito le operazioni di ricerca. "Le indagini per cercare Riccardo non si sono mai interrotte – ha precisato il procuratore della Repubblica Rastrelli – e ora, grazie alla collaborazione del prefetto, abbiamo compiuto queste ulteriori ricerche, nelle parti non ispezionate in precedenza".

Le operazioni sono state compiute con la massima attenzione, monitorando qualsiasi oggetto che eventualmente si fosse presentato dinanzi ai sofisticati strumenti di rilevazione. Ma nulla di significativo è stato trovato. "Ringrazio le autorità – ha commentato il legale della famiglia di Riccardo, Elena Fabbri – per aver agito con tempestività e dispiegando le più avanzate tecnologie. Ora che il corpo non è stato trovato, si apre uno spiraglio di speranza. Continueremo a cercare Riccardo altrove, con tutte le nostre energie".

Marco D’Errico