Sarà interrogato oggi il 19enne (18 anni all’epoca dei fatti), accusato di rapina aggravata in concorso, in quanto ritenuto il capo di una baby-gang (lui si muoveva con l’aiuto di due complici minorenni) che ha rapinato alcuni minorenni a Fano, negli scorsi mesi. Gli episodi che la procura gli contesta sono tre, ma il sospetto è che altri ce ne siano, e che non siano stati denunciati.
La banda si muoveva preferibilmente tra il Pincio e il Poderino. Era qui, ad esempio vicino alla scuola Nuti, che uno dei tre individuava le vittime, anche loro minorenni, e poi chiamava i due complici. Il branco circondava la vittima (ma in un caso le vittime sono state due), preferibilmente in una zona isolata e al buio, quando questa rientrava a casa la sera, quindi tra le 22 e le 24, dopo aver trascorso una serata con gli amici. "Ti spacchiamo la faccia, dacci i soldi".
"Sappiamo dove abiti, se ci denunci ti veniamo a cercare a casa". L’indirizzo riuscivano a trovarlo vedendolo sui documenti tirati fuori dai portafogli che derubavano. L’approccio era molto aggressivo, anche se non risulta (almeno dalle denunce in mano alla procura) che le vittime siano mai state picchiate.
Fatta la rapina – il bottino sono sempre stati i soldi in contanti, solo in un caso un piccolo quantitativo di hashish – i tre riuscivano a dileguarsi, conoscendo bene il luogo in cui agivano.
Alcune delle vittime hanno raccontato il tutto ai genitori che si sono rivolti al commissariato di Fano: da lì sono partite le indagini, dirette dal dirigente, Stefano Seretti.
I fatti risalgono alla fine della scorsa estate: il tempo trascorso è stato necessario per raccogliere indizi a carico del terzetto, poi la procura ha chiesto al Gip l’ordinanza di custodia cautelare eseguita venerdì scorso.
Il 19enne è ritenuto il capobanda. E’ accusato di rapina in concorso, aggravata dal fatto che si faceva aiutare da dei minorenni. Per lui è competente il tribunale ordinario, per i due complici, indagati solo per il reato di rapina in concorso, quello dei Minori di Ancona.
ale.maz.