Dopo 8 mesi di fermo, si sblocca il cantiere del nuovo asilo nido di Fermignano. Il Comune ha rescisso il contratto con la precedente ditta assegnataria dei lavori, che aveva interrotto l’intervento ad aprile dopo aver demolito la vecchia struttura e cominciato a costruire le fondamenta di quella nuova, e ne ha sottoscritto uno nuovo con l’azienda arrivata seconda nella gara d’appalto. Lo annuncia il sindaco Emanuele Feduzi, spiegando: "Lo abbiamo rescisso per inadempienza dell’azienda, che aveva stoppato i lavori unilateralmente. Da lì è cominciata una diatriba che ha seguito tutti i passaggi previsti dalla legge e alla fine la ditta ha chiesto di accedere al concordato di continuità, istituto che si richiede quando si è in difficoltà per permettere all’azienda di riprendersi, mettendo l’appalto come garanzia. Noi ci siamo opposti di fronte al Tribunale di Napoli, ma alla fine, al momento di andare a dibattimento, loro hanno virato sulla liquidazione, perciò abbiamo potuto rescindere subito". La delicatezza della situazione è ciò che ha frenato il sindaco dall’esprimersi pubblicamente nei mesi scorsi, nonostante diverse sollecitazioni: l’appalto è infatti interamente finanziato dal Pnrr, per 2.2 milioni di euro, e sforare il tempo limite per completare i lavori (giugno 2026) vorrebbe dire perdere i fondi. "È stato un lavoro silenzioso, in cui il riserbo doveva essere totale – spiega –. Ne ho parlato con l’intero Consiglio comunale, chiedendo di mantenere il profilo più basso possibile, ma aggiornando costantemente i gruppi. Per questo ringrazio tutti, anche la minoranza e i tecnici. Ora la nuova ditta, che è del territorio, dovrà avviare il lavoro vero e proprio: si partirà a inizio anno. Ci saranno tempi tecnici per far arrivare la struttura di legno, ma ci siamo già accordati su ciò che bisogna fare. Il nuovo nido potrà ospitare fino a 80 bambini, contro i 47 di quello vecchio, e sarà autosufficiente dal punto di vista energetico, alimentato da fotovoltaico e geotermico. Fortunatamente c’è ancora margine per l’intervento, ma abbiamo perso otto mesi: non è cosa da poco per un cantiere, soprattutto perché i bambini del nido sono ancora appoggiati alla scuola dell’infanzia, togliendo spazio a entrambi, e perché volevamo dare una risposta rapida alle famiglie con quest’opera strategica".
Nicola Petricca