Savelli, cinque ore d’intervento Due dita amputate per la caduta

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Si sono rivelate più serie di quel che erano apparse a prima vista le condizioni di Renzo Savelli, 75 anni (foto), che lunedì mattina è caduto a terra per il cedimento di un terrazzino interno mentre col geometra Paolo Picchi stava visitando la corte di Palazzo Bramasangue, in pieno centro di Fossombrone.

I due sono precipitati da un’altezza di sei metri, quando il terrazzo su cui si trovavano ha ceduto all’improvviso accartocciandosi su un analogo terrazzo sottostante e facendo precipitare i due fino al seminterrato dell’antico stabile quattrocentesco.

Sulle prime sembrava che per Savelli il problema più serio fosse alla mano sinistra, alla quale ha dovuto comunque subire l’amputazione di due dita, ma in seguito i neurochirurghi del Torrette di Ancona hanno dovuto eseguire un lungo intervento di stabilizzazione delle vertebre e dell’osso sacro, rimasti offesi nel rovinoso crollo.

L’operazione, cui Savelli ha prestato il consenso senza che la moglie Claudia e il figlio Alex lo sapessero (è sempre rimasto perfettamente lucido e cosciente), è durata ben cinque ore e si è risolta positivamente.

Come ci spiega la signora Claudia, "per fortuna non c’è compromissione del midollo" e quindi le funzioni motorie dell’ex assessore e consigliere comunale sono intatte. Adesso lo aspetta una lunga riabilitazione, ma conoscendolo siamo sicuri che l’affronterà con la sua consueta tempra. A lui i migliori auguri del Carlino.

Quanto al geometra Picchi, che come detto accompagnava Savelli nella visita al palazzo, si trova anche lui al Torrette, in osservazione, ma le sue condizioni appaiono decisamente meno impegnative. Per lui solo dei punti alla testa, ma niente di grave.

a.bia.