Sul fronte dei ricoveri nelle terapie intensive le Marche detengono purtroppo il record negativo nazionale, ovviamente in termini percentuali. La saturazione delle terapie intensive con pazienti Covid-19, infatti, ha raggiunto il 13 per cento, a fronte di una media nazionale del 6 per cento. La nostra regione è seguita da Sardegna e Sicilia che sono all’11% e da Calabria e Toscana al 10%, mentre è al 6% per l’area medica e cioè leggermente inferiore alla media italiana che è al 7%. I dati sono forniti dal monitoraggio settimanale curato dalla Fondazione Gimbe.
Dunque le Marche restano sotto la soglia di saturazione dei posti letto in area medica e sopra invece per quanto riguarda le terapia intensiva. Nell’ultima settimana (dall’ 8 al 14 settembre) si registrano performance in miglioramento per i casi attualmente positivi ogni 100mila abitanti (205, come la media nazionale) e si è avuto anche un calo di nuovi casi (meno 11,1%) rispetto alla settimana precedente. In testa sul fronte nuovi casi c’è Macerata (76).
I dati di ieri parlano di 117 nuovi casi, maglia nera per Macerata con 28 casi. Proprio una maceratese di 71 anni è l’unico decesso Covid comunicato ieri e avvenuto a Fermo (il numero 3.062 dall’inizio della pandemia). "Le Marche sono la prima Regione in Italia per posti occupati in terapia intensiva. Un triste e preoccupante primato che dovrebbero far riflettere chi governa la nostra Regione". L’attacco arriva via Facebook dal consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo (Pd). "Innanzitutto ormai da mesi – aggiunge – si fanno pochi tamponi, mentre una diagnosi effettuata nei tempi giusti potrebbe anticipare la degenerazione della malattia. Ma soprattutto c’è chi in giunta continua costantemente a mettere in dubbio la validità dei vaccini e a strizzare pericolosamente l’occhio ai no-vax. E il silenzio complice del presidente Acquaroli rispetto a questi comportamenti irresponsabili, specie davanti a questi dati, sta diventando sempre più insostenibile".
Sul fronte vaccini, i marchigiani che hanno completato il ciclo sono pari al 67,3% (la media italiana è al 68%) a cui aggiungere un ulteriore 4,8% (Italia 6,1%) che ha ricevuto solo la prima dose. Gli over 50 che non hanno ricevuto alcuna dose sono il 12,6% (la media italiana è di 11,1%) del totale. Anche la fascia 12-19 anni si attesta su percentuali medio basse. Non ha ricevuto nessuna dose il 40,2% del totale (mentre la media nazionale è del 33,7%).
Ma c’è una scelta che, alla luce di questi dati pare in controtendenza: secondo la mappa Ue, cala l’incidenza dei contagi da Covid in Italia e in Europa. Secondo l’aggiornamento settimanale delle mappe elaborate dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), Marche, Toscana e Sardegna tornano così in giallo (colori che non hanno nulla a che fare con quelli in cui erano e saranno divise le regioni in base alle restrizioni).