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Sassocorvaro inaugura il suo punto di assistenza

Aggiungerà all’ambulatorio infermieristico di supporto un medico divisionale. Ma è già polemica. Vitri: "Non è un vero pronto soccorso"

Sassocorvaro inaugura il suo punto di assistenza

L’ospedale di Sassocorvaro ha un nuovo Punto di assistenza territoriale, il Pat, che aggiunge all’ambulatorio infermieristico di supporto un medico divisionale, presente 24 ore su 24 per assistere nella presa in carico di emergenzeurgenze. Esso era già attivo nel "Lanciarini" dallo scorso 10 ottobre, ma ieri è stato inaugurato alla presenza del presidente della Regione, Francesco Acquaroli, accompagnato da tre assessori, dei vertici regionali e provinciali della Sanità e di vari sindaci e consiglieri regionali.

"Non è poco, per noi - commenta Daniele Grossi, sindaco di Sassocorvaro Auditore -. Era una richiesta avanzata da tempo e ora domandiamo di andare ancora più in là, mettendo a supporto del Pat un laboratorio analisi e una parte di radiologia che lo completerebbero, dotandolo delle stesse funzioni di un Punto di primo intervento. Ci auguriamo questo e restiamo in sinergia con l’Azienda sanitaria e con la Regione, che sta investendo nelle aree interne, soprattutto quelle in cui la sanità è stata smantellata". Soddisfatto per l’avvio del Pat è l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini: "Dopo due anni di amministrazione, realizziamo quanto promesso. Si tratta di impegno che dovevamo garantire al territorio che orbita attorno a quest’ospedale, un pezzo di sanità della provincia che vogliamo rafforzare, in collegamento diretto con Urbino e con tutte le altre strutture, comprese Pesaro e Fano, per la diagnostica di problemi più importanti". Per il presidente Acquaroli, Sassocorvaro, Urbino e tutto l’entroterra "sono un territorio da salvaguardare e fornire di servizi essenziali, con quelli di emergenzaurgenza che hanno priorità. Molto può fare la Regione, ma molto devono fare anche lo Stato e l’Europa e in questo senso il tetto alla spesa per il personale è causa di disservizi: non poter assumere è un danno, anche perché, non riuscendo a stabilizzare i giovani dopo averli formati, rischiamo di perderli. Ora stiamo cercando di riscrivere il piano sociosanitario, che dovrà essere un modello per plasmare l’azione delle aziende sanitarie. Dobbiamo fissare le priorità e la consapevolezza di ciò che non possiamo avere sotto casa, ma comunque in termini raggiungibili".

Nonostante definisca l’avvio del Pat "una buona notizia, per cui ringrazio soprattutto i medici e gli infermieri messisi a disposizione", Micaela Vitri, consigliera regionale del Pd, critica il presidente della Regione: "Non si tratta di un vero pronto soccorso, come l’entroterra meriterebbe, e rimane la delusione per le promesse non rispettate. Ora Acquaroli sta semplicemente seguendo il piano sanitario della precedente Giunta: il Lanciarini non è tornato ospedale pubblico, purtroppo, e non lo sarà nemmeno in futuro. In sintesi, sta facendo ciò che aveva previsto anche Ceriscioli".

Nicola Petricca