
Sono passati dieci anni da quando, nel 2012, venivano dati gli ultimi ritocchi, al termine del globale restauro del monastero di Santa Chiara, sede dell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, ma prima ancora uno dei più importanti monumenti architettonici della città ducale.
In occasione del decennale, domani mattina alle 11 nell’aula magna dell’istituto, in via Santa Chiara 36 (varco ZTL aperto dalle 10 alle 13), Benelli Arte e Urbino Capoluogo presenteranno al pubblico i volumi “Un capolavoro che risorge“ e “Ceramiche d’eccellenza“, due opere di prestigio dedicate la prima ai dettagli del recupero dell’ex monastero, la seconda focalizzata sulle maioliche ritrovate nel corso degli scavi, alcune delle quali esposte in modo permanente in alcune vetrine collocate in chiesa. I due libri sono edizioni aggiornate nei contenuti e nella veste grafica degli omonimi volumi editi allora, presto esauriti. La nuova versione conterrà anche la traduzione in inglese. Dopo il saluto del direttore dell’ISIA Jonathan Pierini e del sindaco di Urbino Maurizio Gambini, interverranno la curatrice dei volumi Agnese Vastano e il presidente dell’associazione Urbino Capoluogo Giorgio Londei. Santa Chiara è, dopo il Palazzo Ducale, l’edificio considerato dagli storici dell’architettura più di valore a Urbino. Ciò si deve alla progettazione dello stesso architetto: Francesco di Giorgio Martini, che ha concepito il complesso in maniera intelligente e organica come solo lui sapeva fare. La scala elicoidale, che collega tutti i piani, è la sua firma inconfondibile. Troviamo poi il riscaldamento sotto il pavimento nel dormitorio, pozzi e condutture idrauliche, l’ingegnoso spulciatoio su più piani, un camino tra i più grandi mai costruiti, il bellissimo giardino pensile affacciato verso San Bernardino.
Il restauro di Santa Chiara ha rappresentato un recupero eccezionale di un bene alterato dalla conversione prima in istituto di educazione femminile e poi, per oltre sei decenni, in ospedale. Un’enorme fabbrica che si pone tra i massimi esempi del rinascimento non solo urbinate, ma italiano. Studiata da secoli, ancor di più in occasione dei lavori di un decennio fa. Eppure Santa Chiara non cessa di celare misteri: proviene da qui la tavola della Città Ideale, il cui autore resta ancora ignoto. Come ignote restano le ragioni di una fornace nel cortile, o di un grande pozzo dall’imboccatura tamponata. Per non parlare delle spoglie di Battista Sforza, che fu qui sepolta ma la sua tomba non è mai stata trovata.
Giovanni Volponi