REDAZIONE PESARO

Sanitari aggrediti, la reazione di Marche Nord Nei Pronto soccorso arriva la guardia armata

Esteso il servizio anche nelle ore notturne tramite un’agenzia di sicurezza privata. Si comincia domani, nei presìdi di Pesaro e Fano

Migration

di Benedetta Iacomucci

Da domani entrambi i Pronto soccorso dell’azienda ospedaliera Marche Nord – a Pesaro e a Fano – potranno contare sulla presenza di una guardia giurata armata. La decisione – che dovrà passare anche attraverso il comitato di sicurezza presieduto dal prefetto – è stata presa a pochi giorni dalla violenta aggressione che ha coinvolto alcuni medici e infermieri del Pronto soccorso di Pesaro, dove mercoledì un ragazzo di 23 anni si è scagliato contro i sanitari che lo stavano assistendo, colpendo al volto una di loro e provocando la lussazione di una spalla di un altro. L’ultimo episodio di una lunga serie di attacchi che negli ultimi mesi sempre più spesso e con sempre maggiore violenza hanno bersagliato il personale del Pronto soccorso.

Al punto che l’altroieri, al culmine della sopportazione, medici e infermieri dell’azienda ospedaliera di entrambi i presìdi sono scesi in strada per invocare rispetto e maggiori tutele nei confronti di chi ogni giorno, da ormai due anni, si spende senza riserve per contenere i colpi del virus e non solo. Durante il flash mob – per il quale erano intervenuti anche il prefetto Tommaso Ricciardi, il questore Michele Todisco, l’assessore rgionale Filippo Saltamartini e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci – da più parti era giunta la richiesta di dotare entrambi i Pronto soccorso di un servizio di vigilanza armata H24: una proposta condivisa dal sindaco e anche dai rappresentanti sindacali, che era stata rivolta direttamente al questore, il quale però aveva escluso la possibilità di utilizzare personale della Polizia di Stato, date le pesanti carenze in organico.

Così la direzione ospedaliera ha scelto un’altra strada: estendere, tramite affidamento diretto data l’urgenza, il servizio che attualmente viene svolto dalla società di sicurezza ’Vedetta 2 - Mondialpol’ per le ore diurne (e senza armi). L’agenzia si è detta pronta a rafforzare il suo impegno, ma ha chiesto del tempo per organizzarsi con i dipendenti. Così da domani il servizio partirà nelle ore notturne – dalle 22 alle 6 – fino a venerdì. Poi, non appena saranno trovate le figure professionali, il servizio diventerà in tutto e per tutto H24, sia a Pesaro sia a Fano. Se la presenza di una persona armata basterà a contenere le intemperanze di qualche testa calda non è dato sapere. Ma è una prima risposta a un disagio che stava diventando un problema non solo per gli operatori vittime degli attacchi, ma anche per gli utenti stessi del Pronto soccorso, perché come è stato sottolineato più volte venerdì, un medico o un infermiere giustamente esasperato e incattivito non è la migliore garanzia per il paziente.

Non è la prima volta che l’azienda ospedaliera tenta questa strada. Accadde anche nel 2017 dopo che un uomo si presentò al Pronto soccorso di Pesaro con una katana, cioè una spada, con la quale ferì il portiere, un infermiere e un poliziotto. Anche in quell’occasione la direzione ospedaliera aveva chiesto di istituire il piantone fisso in ospedale, ma la proposta era naufragata di fronte alla carenza di personale nelle forze dell’ordine. Erano stati così incrementati a tre volte a notte i giri della vigilanza nei pronto soccorso. Quattro anni dopo, con un’emergenza sanitaria in corso che non ha migliorato le cose, Marche Nord ha deciso di fare per conto suo. Lunedì notte il primo test.