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S. Valentino e le ceneri. Sacro e profano insieme

L'articolo descrive l'atmosfera di una mattina di febbraio negli anni '50, con la nonna che si alza presto per andare alla messa. Si parla anche del contrasto tra il periodo di Quaresima e il giorno di San Valentino.

S. Valentino e le ceneri. Sacro e profano insieme

Nel sovrumano silenzio di un’alba di febbraio dei primi anni Cinquanta del 1900, le campane di San Giovanni Battista (foto) battono i "tocchettini". Nel buio della stanza gelida qualcosa fruscia, qualcuno si sta alzando dal letto cercando di non svegliare i ragazzi che devono dormire fino all’ora della scuola. Poi tornano silenzio e il buio: ciabatte al piedi, "sciallina" sulle spalle e in testa, mia nonna si è appena vestita ed è uscita per la prima messa nella vicina San Giovanni, la senti salutare per strada qualche amica con cui andrà in chiesa. Non so manco se oggi esiste più la prima messa, ma quelle campane continuano a suonare nel buio dell’alba.

La nonna Elisa continua ad alzarsi, noi con le coperte tirate fin sopra le orecchie a pensare che solo i matti fanno quello che fa lei ogni mattina che Dio manda. E con quel freddo! E in più ieri mattina era il giorno delle Ceneri, cioè fino all’altra sera ti eri rimpinzato di cresciole e castagnole del martedì grasso, dalla cucina arrivava ancora il dolciastro dello zucchero e del fritto ed è già ora del pentimento, della cenere sulla testa perché "polvere sei e polvere ritornerai", con l’aggiunta del digiuno stretto. Dopo l’oro del Carnevale, il piombo della Quaresima. Piombo vero, duro, col peccato non si scherza, il prete parla ancora il latino, sale ancora sul pulpito per farti la predica, Satana è in agguato anche fra le castagnole e i mobili della sagrestia. E’ un’atmosfera in cui i pateravegloria e i rosari sono il rumore di fondo.

Ecco, in un ambiente del genere adesso arrivate voi tutti vestiti da figo e cominciate a urlare: allegria, è San Valentino, viva gli innamorati, ho già prenotato al ristorante, mangiamo e beviamo fino alla sbornia. Il giorno delle Ceneri e quello di San Valentino insieme, il pentimento a braccetto col demonio lascivo il quale, non c’è dubbio, sa bene quello che fa. Perfino travestirsi da santo. Ogesùgiuseppemaria!

f.b.