Marta Ruggeri dei 5 Stelle è un’altra che ha stappato bottiglie per lo stralcio del punto 14 quello dei 500 metri: "Un plauso ai sindaci per aver respinto la proposta dei 500 metri e quella ancor più insidiosa della scelta discrezionale dei siti. Esprimo soddisfazione per il fatto che i sindaci hanno compreso la gravità della proposta inserita dall’Ata nell’osservazione 14, cioè quella di abbassare a 500 metri i limiti di distanza dai centri abitati per la realizzazione di discariche per rifiuti speciali, addirittura pericolosi, stralciandola", dice la Ruggeri che continua: "A differenza del sindaco di Urbino che durante il dibattito li ha attaccati, ringrazio i giornalisti che hanno dato risalto a questa vicenda. Dando voce ai partiti, comitati e cittadini dissenzienti, hanno evitato che questa proposta folle passasse sottotraccia e ora molto probabilmente ci saremmo ritrovati la richiesta indirizzata alla Regione. Presto infatti saremo chiamati a votare in consiglio il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti che attualmente prevede una distanza di 1500 metri quando faremo di tutto per portarla a 2000.
Questo evento deve comunque fare riflettere sulla superficialità con cui lavora il Gruppo ristretto dei Sindaci di destra e sinistra che in una prima fase hanno avallato quel punto, che invece doveva essere bloccato subito. Ci crea imbarazzo anche l’ostinazione del sindaco di Pesaro che ha voluto presentare a tutti i costi, nonostante le preghiere di ritiro dei suoi colleghi, un emendamento con una proposta se possibile pure più insidiosa, per fortuna respinta dall’assemblea, ma che ha segnato l’isolamento del proponente sia internamente al suo partito, sia dagli alleati di cui non è stato garante dell’osservanza del programma condiviso. Scampato il pericolo, come coordinatrice provinciale del M5S, prima voce uscita per allertare e stigmatizzare quanto stava accadendo, rivendico di aver orientato con successo le scelte del campo progressista nel trovare una sintesi che mettesse al centro la tutela dell’ambiente e della salute.