Pesaro, 24 dicembre 2024 – “La chirurgia estetica mi ha rovinata. Doveva essere un banale intervento di lifting alle cosce. Mi sono ritrovata con i genitali spostati in avanti e due dolorose cicatrici che non mi permettono neanche di stare in posizione eretta. Non riesco a portare gli slip senza che mi vengano dolorose infiammazioni. Non riesco ad avere rapporti sessuali con mio marito. Soffro di depressione”.
Lo racconta tra le lacrime dopo tre anni, cinque interventi e svariati chilometri percorsi, su e giù per l’Italia, cercando soluzioni per risolvere un problema che le ha distrutto la vita. Lei ora ha 57 anni, è un’impiegata pesarese e ha contattato il Carlino per raccontare la sua storia. “Voglio lanciare un appello, in particolare alle donne, di accettarsi per come si è e di riflettere molto bene prima di sottoporsi ad interventi estetici che non sono mai banali – continua la signora che, per ragioni di privacy non vuole svelare la sua identità –. A seguito di alcuni farmaci che avevo dovuto prendere per una patologia della quale soffrivo, ero ingrassata di 40 chili. Terminata la cura ho perso tutto il peso in eccesso ma la mia pelle era rimasta flaccida e al mare me lo facevano notare tutti. E allora, su internet, mi sono messa alla ricerca di un chirurgo estetico che potesse risolvere il mio problema offrendo un prezzo che, rispetto ad altri, mi era sembrato più conveniente. Il dottore mi ha rassicurata dicendo che si trattava di un intervento molto semplice che consisteva, in pratica, nel tagliare la pelle in eccesso. A fine 2021 mi sono sottoposta al primo intervento. Già dopo la fase post-operatoria mi sono resa conto che gli slip non mi stavano e che a destra il taglio mi tirava ed era diverso rispetto alla parte sinistra. Sono tornata nel suo ambulatorio e circa un anno dopo mi ha proposto un altro intervento, questa volta gratuito, per cercare di risolvere il problema con un innesto cutaneo”.
“Per me è stata un’altra sconfitta – prosegue – e infatti i primi mesi del 2023, mi sono dovuta sottoporre a un terzo intervento e il mese dopo a un quarto. A quel punto ho detto basta. È stato per me un tempo lunghissimo, trascorso nella sofferenza. Ho contattato un avvocato per capire come dovessi muovermi. Insieme al mio legale abbiamo chiesto un accertamento tecnico preventivo a seguito del quale è stato nominato un chirurgo estetico quale medico legale e un consulente tecnico d’ufficio. Sono stata risarcita per poco più di 20mila euro. La relazione tecnica del tribunale ha detto che non c’è stata una colpa medica. Quello che ho avuto a titolo di risarcimento copre sì e no le spese che ho dovuto sostenere ma sono stata costretta ad accettarla perché, per le successive cure, un quinto intervento a cui mi sono sottoposta a giugno in un’altra struttura e una successiva operazione che dovrò fare a breve, ho dovuto e dovrò spendere altri soldi”.