CLAUDIO SALVI
Cronaca

Rock che sa di Settanta e Ottanta. Super band al Campo di Marte

Sul palco Montanaro, De Angelis, Vampa e Giovagnoli. Tra gli interpreti, con Joe Castellani anche Corrado Voice Peluso e Mario Mosca

Rock che sa di Settanta e Ottanta. Super band al Campo di Marte

Rock che sa di Settanta e Ottanta. Super band al Campo di Marte

Il rock degli anni Settanta e Ottanta, quello che non morirà mai e che è entrato a buon diritto nella storia della musica del Novecento. Tornato di moda? Mai tramontato? Sarà un po’ di tutto questo; sta di fatto che l’effetto nostalgia e la voglia di riascoltare quei pezzi storici - colonna sonora di più generazioni – è tornato prepotente. E così, dopo Those revolution years, il progetto sugli anni della rivoluzione, presentato con successo nei mesi scorsi al Teatro Sperimentale a Pesaro e prossimamente in piazza del Popolo a Pesaro e a Gabicce Mare., ora arriva un tributo particolare: The Thrill rock, in programma giovedì 4 luglio a Baia Flaminia a Campo di Marte (inizio ore 21). Sul palco una superband formata da Enrico Montanaro (batteria); Valerio "Vallo" De Angelis (basso elettrico); Giulio Vampa (chitarra); Lorenzo Giovagnoli (tastiere). Tra gli interpreti principali della serata, assiema a Joe Castellani anche Corrado Voice Peluso e Mario Mosca. L’ idea del "tributo", che vedrà una rappresentazione dei grandi classici del Rock, è venuta a Paolo "Pedro" Pedretti. Il chitarrista, che ha all’attivo numerosi progetti musicali, presenta questa volta un progetto chiamando in causa più interpreti e sfruttando per ognuno di loro la caratteristica a loro più affine. Insomma, un concerto pensato non solo per chi ascolta ma anche per chi suona. In scaletta brani dei Rolling Stones, dei Queen, dei Pink Floyd, dei Led Zeppelin, dei Deep Purple, dei Guns n Roses e degli AC/DC. Un sorta di antologia del rock che non mancherà di scaldare i cuori di molti amanti della buona musica.

"Ho voluto proporre questo progetto The Thrill rock – dice Paolo Pedretti – per creare un’occasione di incontro, un momento di condivisione tra amici musicisti. Di più. L’occasione è suonare la musica che ci piace e con la quale ci soano formati. So bene che è il momento delle cover, dei tributi. Ma mi sento di dire che questa serata è qualcosa di diverso dalle cose che si ascoltano in giro. E’ ritrovarsi a suonare musica per come l’abbiamo ascoltata noi in tutti questi anni, per come l’abbiamo distillata durante le nostre esperienze e per come la riproporremo al pubblico. Non abbiamo fatto prove; in fondo non ne abbiamo bisogno. Tra noi basta un’occhiata, un’intesa: ci conosciamo da anni e di tanto in tanto ci capita di collaborare. Lo spirito è semplicemente quello di suonare e di divertirci. Ovviamente speriamo che anche il pubblico si diverta con noi provando magari quel "brivido" rock che cercheremo di trasmettere.