
Rocca, numeri da record a Gradara
Numeri da record per la Rocca di Gradara: il castello, noto ai più come lo scenario della celebre storia d’amore tra Paolo e Francesca, ceduto allo Stato nel 1928 dall’allora proprietario, il bellunese Umberto Zanvettori, secondo i dati del Ministero della Cultura si è confermato nel 2024 con i suoi quasi 200mila visitatori come il sito culturale più visitato della regione Marche, generando un introito netto di oltre 300mila euro.
Un risultato che pone la Rocca di Gradara fra i luoghi d’arte più visitati a livello nazionale, con numeri altissimi registrati durante il week end di Ognissanti lo scorso novembre, con oltre 2mila500 biglietti staccati, e confermati anche all’inizio di marzo in occasione dell’apertura gratuita che si tiene la prima domenica del mese nelle aree museali e archeologiche di tutta Italia, quando sul colle gradarino sono saliti oltre mille200 visitatori. Una visita che, per si è recato alla Rocca dall’8 dicembre ad oggi, è stata arricchita anche dal percorso espositivo ‘Da Zanvettori all’ultima castellana. Le stanze private della Rocca di Gradara’, la mostra finanziata dall’Unione europea Next generation Eu, che ripercorre le vicende del castello durante gli anni del Novecento e approfondisce la figura del suo ultimo proprietario, una proposta che ha riscosso così tanto successo da far decidere agli organizzatori di prorogarne il termine dal 9 marzo, di altri tre mesi, fino al 2 giugno. La mostra, curata dal direttore della Rocca demaniale Stefano Brachetti e dallo storico dell’arte Fabio Fraternali, riporta le sale della fortezza quanto più possibile ad una dimensione privata antecedente al 1983, quando il castello fu convertito definitivamente in museo in seguito alla morte di Alberta Porta, la seconda moglie di Umberto Zanvettori, che qui visse grazie all’usufrutto gratuito concesso quando alla fine degli anni’20 il proprietario decise di cedere il bene allo Stato. Il percorso espositivo ricrea la vita quotidiana di questa grande dimora, da quando Zanvettori acquistò il castello, per poi portare avanti un imponente restauro che salvò la fortezza malatestiana dalla rovina.
L’ingegnere bellunese realizzò qui il suo sogno: diede il via ad una serie di interventi architettonici e strutturali e di decorazioni e di allestimento delle sale interne con l’obiettivo di riportare ogni ambiente all’originario splendore, avvalendosi del lavoro di artisti come Guido Enrico Fiorini, già collaboratore di Carlo Rubbiani a Bologna, del senese Antonio Mostardini e del pittore abruzzese Carlo Patrignani. Protagonista della mostra è anche l’ultima castellana, Alberta Porta, la seconda moglie di Zanvettori, conosciuta a Gradara come la ‘contessa’. Ancora oggi viene ricordata per la sua innata eleganza, e proprio a questa affascinante figura femminile rende omaggio nel percorso espositivo la designer di fama internazionale Alberta Ferretti, nata e cresciuta a pochi chilometri da Gradara. Alcuni dei suoi abiti, testimoni di decenni di creatività e di passione per la moda sono visibili all’interno dell’allestimento, simbolo di un omaggio alla ‘castellana’ che mantiene ancora un posto speciale nel cuore dei tanti che l’hanno conosciuta.