di Claudio Salvi
Un museo dedicato a Dario Fo e Franca Rame a Rocca Costanza. Svelato anche l’ultimo tassello di un progetto complesso che vedrà l’ex Fortezza degli Sforza diventare un contenitore culturale. Già sede del carcere e degli Archivi di Stato, l’importante monumento che troneggiava sui libri così come sulle cartoline "Saluti da Pesaro" tornerà a nuova vita grazie ad un progetto che ha visto lavorare sottotraccia per mesi Fondazione Fo-Rame e Comune. Dal Mibac arriveranno 2 milioni e 350mila euro da destinare alla parte di pertinenza comunale che sarà dedicata al museo e alla sistemazione del Chiostro, futura sede di eventi dal vivo. Ieri il sindaco Ricci e l’assessore Vimini hanno ufficializzato la decisione del ministro Franceschini di assegnare a Pesaro il finanziamento che sosterrà l’allestimento del permanente dedicato al premio Nobel e alla grande attrice. Uno stanziamento che si aggiunge ai 5 milioni e 400 mila euro già annunciati a dicembre frutto dell’accordo siglato tra Agenzia del Demanio, Mibac e Comune. "E’ una notizia straordinaria per la città. Dal Ministero di Franceschini – dice il sindaco Ricci – arrivano altri fondi per riqualificare parte della struttura e ospitare lo spettacolo dal vivo e per il Museo Dario Fo Franca Rame. Un’operazione che permetterà di rigenerare ulteriormente la Rocca arricchendola con un contenuto e unico al mondo". Ed ancora "Siamo felici perché negli ultimi mesi abbiamo lavorato con l’amministrazione a questo progetto convinti che Pesaro fosse la giusta collocazione per il Museo dedicato a Dario e Franca". "E’ un obiettivo al quale lavoriamo da un anno – aggiunge Daniele Vimini – con una serie di idee che hanno visto in prima linea Carlo Petrini, presidente di Slow Food e socio fondatore della Fondazione, la famiglia, il sindaco e Franceschini e che ci consentono di arrivare oggi ad una soluzione storica per la città". E sul suo futuro di contenitore, compresa la realizzazione dei lavori, si aprono scenari incerti sui tempi. Ma la notizia del giorno è certamente il Museo Fo-Rame che da Verona (sede provvisoria dell’archivio), arriverà a Pesaro, città i cui legami coi due artisti non mancano. A cominciare dalle tante partecipazioni del Nobel agli allestimenti del Rof dove come regista e scenografo ha proposto ben 4 allestimenti: L’Italiana in Algeri (1994 e 2007) e La Gazzetta (nel 2001 e 2005). Allestimenti discussi, come del resto tutta la vita artistica dei due attori che proprio a Pesaro sperimentarono il loro primo approccio alla regia di un’opera lirica. Franca Rame le fu accanto in un’altra circostanza: quella che vide Fo nel 2003 impegnato nella direzione artistica di Fo al Carnevale di Fano. Il ricordo della coppia del presidente onorario del Rof, Gianfranco Mariotti.
"Ero uno studente quando vidi per la prima volta in teatro Franca Rame. Bellissima, in due pezzi, recitava al Rossini ne "Il dito nell’occhio", una piéce di satira sociale e politica; uno spettacolo che per i suoi contenuti dissacranti venne censurato più volte durante le sue rappresentazioni ma non a Pesaro. Franca era davvero una persona speciale; come del resto Dario. Ci unì subito un’amicizia che fu condivisa oltre che da me anche da Alberto Zedda. Fu così che gli offrimmo l’esordio nella lirica. E debbo dire che fu un’intuizione quanto mai giusta. Gli allestimenti di Fo rimangono nella storia del festival".