Se il campionato finisse oggi, la Carpegna Prosciutto sarebbe decima e quindi nei play-in, la novità proposta da quest’anno nella formula della serie A2 copiando l’idea che ha avuto successo sia in Nba che in Eurolega. Un mini spareggio a quattro per assegnare l’ultimo posto utile per i playoff che qualifica le squadre dalla seconda all’ottava (la prima sale direttamente) per cui le formazioni arrivate a fine regular-season fra la nona e la dodicesima posizione avranno un’altra chance per entrare nelle otto che si giocheranno il secondo pass per la serie A. La Vuelle con questa cinquina ha risalito prepotentemente la classifica, cambiando lo sguardo con cui osservare questa stagione: prima si guardava le spalle, adesso ha alzato la testa verso l’alto. Merito anche di coach Spiro Leka, che forse non aveva niente da perdere come sostengono adesso quelli che non riconoscono mai il coraggio altrui, ma nelle prime giornate in cui sedeva in panchina non erano in molti ad invidiarlo per aver preso in mano una squadra disastrata nelle gambe e nell’anima, con nessuna certezza di riuscire a guarirla. Invece il lavoro, dentro e fuori dal campo, sta pagando. Magari ci saranno ancora settimane difficili più avanti, ma ora questo gruppo crede in se stesso, si è compattato e si sta divertendo. Anche questo conta quando si fa sport.
Nella prima domenica del 2025, ultima del girone d’andata – in cui tutte le gare si giocheranno in contemporanea alle 18 –, i riflettori della Rai, questa volta sul canale 58 di RaiSport, si accenderanno di nuovo sulla Vuelle, in trasferta a Cividale del Friuli: lo ha deciso la Lnp anche perché la squadra di coach Pillastrini è ancora in ballo per le Final Four di Coppa Italia, per cui questo risultato pesa parecchio per entrambe. A Pesaro, intanto, la situazione fisica di Parrillo e Petrovic ha riaperto le riflessioni sul tema mercato.
Leka è stato molto chiaro nel dopo gara con la Fortitudo: "Sasà ne avrà almeno per due mesi, quindi i nostri dirigenti stanno cercando un uomo per tamponare la sua assenza, perché non ci possiamo allenare in otto o si rischia di pagarlo più avanti. Riteniamo però che servano determinate caratteristiche morali per giocare qui: bisogna avere gli attributi per sopportare la pressione di una piazza come questa. E non solo. Bisogna fare attenzione a chi ti metti in casa, è fondamentale per non rovinare il gruppo che si è formato". Estasiato dal pubblico che ha sostenuto la squadra nell’ultima domenica del 2024 ("nel pre-partita ero tentato di tirare fuori il telefonino per girare un video" sorride Spiro) lancia un assist alla società: "L’ultima volta che ho avuto il piacere di avere un pubblico del genere fu nella vittoria contro Milano davanti a 7.500 persone che ci valse la salvezza nella mia prima esperienza di capo-allenatore. Avremmo sempre bisogno di un’atmosfera come questa, possiamo averne ogni volta 5-6.000 a patto di proporre una squadra di qualità che abbia un suo marchio di fabbrica e dei valori condivisi con la tifoseria".