"Le discariche non sono e non possono essere la risposta all’emergenza provinciale rifiuti. Si inizi subito a pianificare, tutti i comuni insieme". A dirlo categoricamente è il Partito Democratico urbinate, che interviene a tutto campo sugli ambiti gestiti da Marche Multiservizi, dall’acqua ai rifiuti. "Lo avevamo detto già in campagna elettorale e lo continuiamo a dire ora, dopo i rincari delle bollette idriche, dopo lo stop di Riceci, dopo varie proposte avanzate da Mms – dice Federico Scaramucci, capogruppo in consiglio comunale –: dopo aver riempito le discariche non vogliamo farne un’altra? È fuori dalle logiche di oggi e dalle direttive europee. Si inizi a lavorare per un nuovo percorso virtuoso di gestione dei rifiuti che non metta al centro le discariche ma ambisca a raggiungere una vera economia circolare, gestendo le risorse naturali come bene comune e non come fonte di business. Non siamo ingenui, sappiamo che i rifiuti non saranno mai zero e vanno portati da qualche parte, ma si deve progettare contestualmente a un piano globale".
Non solo la discarica, ma anche l’inceneritore non è la risposta per il Pd. Prosegue Scaramucci: "Innanzitutto sarebbe sovradimensionato rispetto alla popolazione delle Marche, e poi non è corroborato da un piano di azione volto al vero obiettivo della riduzione dei rifiuti e del loro riciclo. Cosa che negli ultimi dieci anni non è stata fatta, né da Urbino né dagli altri comuni, di qualsiasi bandiera politica. Auspichiamo una maggior collaborazione tra i comuni dell’Ata. Tutta la confusione in corso oggi deriva da un mancato coordinamento dentro l’assemblea territoriale. C’è stata e c’è una stagnazione da parte di tutti i comuni, un po’ per il principio del “non nel mio cortile“, ma anche perché non propongono mai nulla. Urbino, come anche gli altri comuni che controllano Mms, hanno delle responsabilità: in questi anni non hanno fatto scelte e preso decisioni. Se la soluzione è semplicemente una nuova discarica, noi siamo contrari".
Sul fronte idrico, i dem sono altrettanto mirati: "La situazione acqua, così come i rincari tariffari ad essa collegati, ci porta a denunciare la totale mancanza di programmazione anche su questo argomento. Al di là di che tipologia di invasi si voglia realizzare, che si parli di mega impianti o piccoli laghi, tutto ciò necessita di uno studio approfondito e scevro da pregiudizi; ma ci preme sottolineare che la risposta più veloce e forse meno impattante sia quella di pulire gli invasi esistenti. Evidenziamo la mancanza di un piano industriale credibile e fattibile in Marche Multiservizi che ha visto i grandi obiettivi strategici naufragare uno ad uno: biodigestore, fusione con Aset e discarica di Riceci, con conseguenze sotto gli occhi di tutti. Chiediamo che il pubblico, che rappresenta la maggioranza di Marche Multiservizi, torni a mettere la tutela delle esigenze dei cittadini al primo posto e che non si scarichino più sulla collettività il malgoverno di Mms e gli errori della politica".
Conclude Scaramucci: "Come Partito Democratico di Urbino chiediamo che si smetta di gravare ulteriormente su famiglie e imprese con continui rincari della Tari senza che ci sia un miglioramento nella raccolta e gestione dei rifiuti ed il servizio rimanga invariato, se non peggiorato. E poi dal comune di Urbino parta un input di programmazione seria, sia per Urbino sia verso Mms: per ora, anche nell’ultimo bilancio di previsione, abbiamo visto quasi solo aumenti e rincari".
Giovanni Volponi