REDAZIONE PESARO

"Ridatemi la fisioterapia, ho la gamba amputata"

Franco Londei, durantino di 58 anni, ha subìto una amputazione a seguito della sclerosi multipla. "Non mi accontento dei no"

Malato di sclerosi multipla, da quattro mesi Franco Londei è senza la fisioterapia ed ora che dopo l’amputazione della gamba avrebbe finalmente la protesi a disposizione non può usarla perché non ha l’assistenza dei fisioterapisti dell’Asur. Una storia che sembra un’epopea quella di Londei, durantino di 58 anni: "Sono malato di sclerosi multipla secondariamente progressiva e ho vasti problemi cardiocircolatori che hanno portato alla amputazione transfemorale della gamba destra oltre a diversi interventi tra cui uno di recente alle carotidi. Per la sclerosi di fatto non esistono cure, tutto quello che si può fare è la fisioterapia, e negli anni avevo raggiunto qualche risultato ma ora da oltre quattro mesi non ho più la fisioterapia a domicilio, prima garantita dalla struttura del Santo Stefano di Macerata Feltria. Sto perdendo anche i piccoli progressi che avevamo raggiunto".

Nelle condizioni di Londei non è una cosa da poco: "Dopo un anno e mezzo gli infermieri dell’assistenza domiciliare sono riusciti a guarirmi una piaga da decubito al tallone dell’unica gamba rimasta, gentile lascito dell’ospedale di Urbino, e sarei finalmente in grado di indossare la protesi consegnata in versione definitiva due settimane fa. Siccome la gamba “buona“ va continuamente sotto forte stress mi servirebbe la fisioterapia che da quattro mesi non ho: ho provato a far da me ma ho rimediato una contrattura alla coscia e quindi l’ho abbandonata lì. Non posso ricoverarmi per un periodo di terapia intensiva perché non posso lasciare la mia abitazione né posso andare a fare fisioterapia a Urbania perché non mi è agevole spostarmi e non ho chi mi accompagna al distretto". Londei non è rimasto con le mani in mano e ha provato a farsi valere: "Ad una mia richiesta di spiegazioni via email alla ASUR, mi è stato risposto dal direttore medico dottor Paolo Lazzari che al momento non avevano personale per poter adempiere all’impegno preso. Da allora è passato un ulteriore mese e ancora non si sa nulla, nel completo e disinvolto menefreghismo della Asur che pure è responsabile del servizio, a prescindere da chi lo ha ottenuto in appalto. Ora, a prescindere dai motivi per cui il Santo Stefano non rispetta gli impegni presi – per altro sono 18 anni che mi cura davvero egregiamente –, è responsabilità della Asur garantire il servizio dovuto. Dopo quattro mesi non mi basta più “non abbiamo personale“, mi risulta infatti che dei tre fisioterapisti a domicilio non ce ne sia più nemmeno uno, ma in tutto questo tempo come è stato possibile non sostituirli?".

La chiosa di Londei è amara: "Non oso pensare a quante persone sono nella mia stessa condizione in questo momento, quanti avrebbero diritto alla terapia a domicilio e non ce l’hanno. Immagino che come me ce ne siano tanti. Siamo di fronte ad una forma di sospensione di servizio pubblico aggravata dal fatto che, vista l’importanza della fisioterapia per la mia malattia, le mie condizioni, e presumo anche quelle degli altri, peggiorano man mano che passa il tempo. Chi si prende questa responsabilità?".

Andrea Angelini