Ricci suona la carica: "Biancani vince facile. Da qui inizia la riscossa per la Regione"

Il sindaco chiude i dieci anni di mandato pensando a Bruxelles, ma anche a Pesaro e alle Marche: "Un momento di ripartenza per il Pd, in Europa, in Italia e anche nella nostra regione: torneremo a governarla".

Ricci suona la carica: "Biancani vince facile. Da qui inizia la riscossa per la Regione"

Ricci suona la carica: "Biancani vince facile. Da qui inizia la riscossa per la Regione"

Matteo Ricci, è proprio sicuro che qui non ci sarà l’effetto Ancona e che il fortino Pd reggerà?

"Sì, sono sicurissimo della vittoria di Biancani al primo turno: la prima ragione è che c’è un giudizio molto positivo sull’amministrazione uscente; la seconda è che abbiamo dimostrato nel Pd un’unità granitica nella scelta del candidato sindaco, peraltro costruendo un’alleanza forte e larga; terzo motivo è che Biancani è un candidato popolare, uomo del fare, conosciutissimo in città".

Diamo per scontato che lei abbia ragione: la sensazione è che Biancani avrebbe un approccio molto diverso dal suo.

"E’ giusto che sia così. Siamo una squadra, abbiamo un minino comune denominatore nella nostra storia, ma ognuno ha le sue caratteristiche: Biancani sarà un ottimo sindaco diverso da me".

Dieci anni da sindaco: scelga una decisione emblematica della sua esperienza e un’altra di cui si è pentito.

"Quello che non rifarei è l’errore di sottovalutazione del Covid, all’inizio. Non potevo saperlo, non me ne faccio una colpa, speravo che la città potesse ripartire subito e invece stava arrivando una pandemia. I ricordi positivi sono tanti, ma ce n’è uno simbolico: due giorni dopo le elezioni del 2014 sono andato a inaugurare una mostra ai Musei civici, e piazzetta Toschi Mosca era un parcheggio. Il giorno dopo firmai l’ordinanza per togliere le auto: lo considero il primo passo verso la Capitale della cultura perché avevo appena fatto la campagna elettorale puntando sulla bellezza".

Quali priorità dovrà affrontare il nuovo sindaco?

"Io sono molto preoccupato di una nuova stagione di tagli agli enti locali. Ma saranno molte di più le opportunità, perché ci sono tanti soldi da spendere e progetti in cantiere: Biancani ha la concretezza per portarli al traguardo".

Passiamo alla sua corsa verso l’Europa. Pochissimi marchigiani ce l’hanno fatta: l’accordo che lei ha stretto con una parte importante del Pd romano quanto la avvicina all’impresa?

"Diciamo che vedo la vetta dell’Everest più vicina perché è stato stretto un forte patto tra la provincia italiana e la città di Roma, soprattutto con il sindaco Roberto Gualtieri, e questo rende possibile che un marchigiano vada a Bruxelles. Sono molto fiducioso".

Tutto bene nel Lazio, ma la candidatura di Michele Franchi, sindaco Pd di Arquata del Tronto, quanto le ha dato fastidio?

"E’ stata una campagna elettorale molto civile fra noi candidati. Tutti abbiamo fatto prevalere il senso di responsabilità e abbiamo raccolto tanto malumore sulla giunta regionale: io credo che ogni voto in più al Pd e, se gli elettori vorranno, ogni preferenza in più a me, sarà un avviso di sfratto alla giunta regionale. E’ la prima occasione che il Pd ha per dimostrare di poter battere il centrodestra regionale".

Lei vuole andare a Bruxelles ma parla spesso di Acquaroli...

"Certo, perché queste elezioni sono un momento di ripartenza per il Pd in italia e in Europa ma anche nella nostra regione, dove possiamo tornare al governo. Per questo ho caratterizzato la mia campagna elettorale parlando di Marche alla riscossa".

Domanda con troppo anticipo: ma già pensa alla candidatura alle Regionali?

"No, adesso penso a rappresentare le Marche in Europa. Il Pd ha tante personalità che possono sfidare Acquaroli, l’importante è ritrovare la strada dell’unità, le divisioni tra noi sono insopportabili"

Roberto Fiaccarini