MARCO D’ERRICO
Cronaca

Riccardo scomparso, summit in Prefettura per svuotare la diga. La madre: “Aiutateci”

Convocati per mercoledì Enel, forze dell’ordine, Comuni ed enti coinvolti. L’appello era stato lanciato dai familiari: “Ora siamo speranzosi”

Mamma, zia e nonna di Riccardo Branchini. Si cerca dal 12 ottobre

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Pesaro, 1 novembre 2024 – La Prefettura ha convocato una riunione il prossimo 6 novembre, con tutte le autorità locali, per decidere lo svuotamento del bacino della centrale idroelettrica del Furlo. La decisione, sollecitata anche dal deputato di Fratelli d’Italia Antonio Baldelli, che da giorni si sta interessando della questione, giunge a fronte della richiesta dei familiari di Riccardo Branchini, il 19enne di Acqualagna scomparso nel nulla da sabato 12 ottobre, dopo aver parcheggiato la sua vettura a ridosso dell’ingresso della centrale.

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La diga del Furlo non verrà svuotata per cercare Riccardo, il 19enne scomparso

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Sono felice e speranzosa per la notizia – ha commentato la mamma di Riccardo, Federica Pambianchi – e spero che si decida di svuotare l’invaso, a ridosso della diga, in modo di sciogliere tutti i dubbi, che ci stanno logorando giorno dopo giorno”. Intanto, si profila qualche spiraglio di speranza. Mercoledì sera, nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto?”, la signora Federica ha detto di aver saputo in questi giorni che il figlio a scuola aveva prodotto una tesserina per una compagna, che l’ha utilizzata nell’anno scolastico, forse per fare le fotocopie. Una abilità che, ha sottolineato la donna, lascerebbe ipotizzare che Riccardo avrebbe potuto prodursi dei documenti anche per sé. Un dato che allontanerebbe l’ipotesi del gesto estremo, seppure non vi siano ancora riscontri. A questo si aggiunge l’atteggiamento estremamente riservato, manifestato dal ragazzo negli ultimi tempi, mentre al pc si trovava probabilmente in chat con alcuni conoscenti. La madre ricorda che, mentre le capitava di entrare nelle sua stanza, Riccardo spegneva il computer, “come se mi volesse nascondere qualcosa”. Poi ha aggiunto che nutre il sospetto che forse comunicava con qualcuno, forse con persone che lo stanno aiutando in questo momento a non farsi trovare: “Lo immagino che si muove, che cammina, magari è a bordo di una corriera, di un treno, che viaggia da una città all’altra…”.

Benché non si trascuri nessuna ipotesi, i familiari non escludono quindi la possibilità di una messa in scena, di un’uscita di scena plateale, di un vero e proprio depistaggio, messo in atto con lo scopo di far perdere le proprie tracce. Del resto al giovane non mancavano di certo le abilità e le competenze, soprattutto nell’ambito informatico. Così come aveva la dimestichezza, acquisita grazie alla sua passione per i viaggi, per progettare una fuga senza lasciare tracce, procurandosi ciò di cui avrebbe avuto bisogno. Proprio gli ultimi viaggi in Nord Europa e forse qualche contatto mantenuto con amici conosciuti in quei luoghi, potrebbero dare conforto a questa ipotesi. Intanto, la legale della famiglia, Elena Fabbri, continua a ricevere segnalazioni di presunti avvistamenti, che negli ultimi tempi sono circoscritti alle zone di Fano e Pesaro. Al momento, però, nessuna segnalazione è stata ritenuta attendibile.