Pesaro, 6 novembre 2024 – “La diga del Furlo non verrà svuotata per cercare Riccardo”. Lo annuncia il prefetto di Pesaro Emanuela Saveria Greco al termine del vertice che si è svolto questa mattina in Prefettura a cui hanno partecipato tutte le istituzioni locali: sindaci, forze dell’ordine ed Enel, l’ente gestore della centrale del Furlo. Il prefetto ha espresso vicinanza alla famiglia di Riccardo ma ha spiegato le ragioni per cui, dopo il confronto, è stato deciso di non dare seguito alla richiesta avanzata dalla famiglia del 19enne Riccardo Branchini, scomparso sabato 12 ottobre dopo aver lasciato la propria auto parcheggiata all’ingresso della centrale idroelettrica del Furlo.
“Ci siamo confrontati sulla richiesta avanzata dal legale della famiglia (l’avvocato Elena Fabbri ndr.) di svuotamento della diga – ha commentato il prefetto -. Svuotarla completamente non è possibile perché nella diga continua ad arrivare l'acqua del fiume Candigliano. La diga inoltre è composta da diverse zone che presentano dei coni molto profondi. Proprio per come è costituita, quindi, prosciugarla del tutto non consentirebbe la ricerca del corpo di Riccardo. Inoltre tutto questo porterebbe a un'esposizione di tutti gli operatori ad un alto rischio, data l'impossibilità di raggiungere dei punti dove il corpo del ragazzo potrebbe essersi fermato. Il prosciugamento creerebbe anche un danno ambientale rilevantissimo, ad esempio una moria di pesci. E soprattutto potrebbe non essere utile. A oggi non è stato infatti rinvenuto alcun oggetto, ad esempio gli occhiali del ragazzo. Il piano di ricerca, tuttavia, è ancora attivo. Non c’è però alcun elemento nuovo che motivi una ricerca in quella zona specifica e che possa lasciar pensare che Riccardo sia ancora lì. Le ricerche, comunque, anche se non saranno fatto in quella zona, non sono finite. In Procura inoltre c'è un fascicolo aperto. Quello che mi auguro è di ritrovare Riccardo ancora vivo”.