
Riccardo Branchini, il 19enne di Acqualagna sparito nel nulla lo scorso 12 ottobre
Pesaro, 19 aprile 2025 – Ancora nessuna traccia di Riccardo Branchini, il 19enne di Acqualagna sparito nel nulla lo scorso 12 ottobre, dopo aver lasciato la sua vettura accanto all’ingresso della centrale idroelettrica del Furlo, con all’interno effetti personali e vestiti. Nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto?” andata in onda mercoledì, la madre, Federica Pambianchi, ha commentato alcuni post che il figlio aveva pubblicato sui social, interrogandosi sul loro significato, che potrebbe fornire indicazioni sulle ragioni della scomparsa o quantomeno sullo stato d’animo del ragazzo nel periodo precedente la sparizione. “A volte preferirei essere stupido – scriveva il giovane – per non fare collegamenti e capire tutto quello che succede, ma non sempre è bello sapere la verità”.
E ancora: “Se la tua assenza non li disturba, allora la tua presenza non ha mai significato nulla”. Post ritenuti in parte “fumosi”, scritti quando il ragazzo era in viaggio in Germania, a settembre, dopo che aveva festeggiato per il conseguimento del diploma di maturità. Poi la madre ha riportato le testimonianze degli amici del figlio che, quando è stato a Berlino, il 10 settembre, si è allontanato da solo dall’albergo dove alloggiava, girovagando per la città e facendo ritorno all’alba. Lo stesso giorno in cui aveva scritto i post. “Quando è tornato in Italia - ha poi riferito la zia Romina - era diventato stranamente più nervoso, e lo si capiva anche dalle movenze oltre che dalle risposte brusche, che mai avevo sentito da Riccardo…”.
La donna ha poi ricordato di strani movimenti di auto intorno all’abitazione nelle ore notturne, come se qualcuno fosse passato di proposito, e che il nipote trascorreva molte ore al computer da solo in camera sua. Ed è proprio sul mondo virtuale frequentato da Riccardo che si sta concentrando l’attenzione. Si attendono le analisi sugli strumenti informatici, che la Procura della Repubblica di Urbino ha posto sotto sequestro dal giorno della scomparsa. Potrebbero difatti emergere i contenuti delle chat del ragazzo, che usava diversi nickname, come “Branco”, “Branca”, “Brancoz”, “Richi”. Il legale della famiglia, Elena Fabbri, ha ipotizzato che il giovane possa essere stato irretito da qualcuno sul web e invita chi avesse chattato con lui a contattarla. Intanto, i genitori continuano a sperare nelle tante segnalazioni di presunti avvistamenti, che giungono anche dalla Germania, dove è stata creata una pagina web allo scopo.