Un amico in più. Che si aggiunge agli altri centinaia che sperano di riabbracciare Riccardo. E’ Penny. Ha quattro zampe e nove anni di servizio ed esperienza nella ricerca. E’ il segugio bavarese molecolare che il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha sguinzagliato per trovare tracce che portano a Riccardo. E per cercare di riportarlo a casa. Da quando era un cucciolotto di due mesi è stato addestrato per regalare speranze a chi attende e spera. E nei giorni del Furlo è stato impiegato dalla squadre del Soccorso Alpino insieme ad un collega, un cane di superficie.
Il racconto degli operatori del Cnsas affonda le radici in quelle ore notturne, quando a Penny è stato permesso di annusare le solette delle scarpe di Riccardo e altri reperti utili. Quell’olfatto ha portato a valle della diga, dove ogni angolo è stato perlustrato a fondo dalla squadra forre del Cnsas, che ha passato al setaccio le sponde, facendosi traccia e luce con frontali elettrici ad alto potenziale. Ma l’azione degli uomini del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico non si è fermata solo sotto, ma anche nei baratri della gola. La squadra alpina ha calato alcuni dei suoi uomini lungo le pareti d el Pietralata, perlustrando anche le zone sottostanti al cosiddetto ’profilo del duce’. Non solo. Le ricerche si sono estese alla cava dismessa e sul sentiero che conduce ai ’monotiro’ della palestra di roccia, luogo battuto da chi arrampica sulle pareti calcaree della gola. Un’azione che il Cnsas ha ovviamente portato avanti coordinandosi e collaborando costantemente con i vigili del fuoco, in un’azione incessante e continua, ma purtroppo ancora senza esito. Sul fronte cinofilo, notevole l’impiego di Penny, il cane molecolare dall’olfatto iperdotato, che segue l’odore singolo della persona. Differente, il suo impiego, da quello del cane di superficie, che invece segue l’odore in generale delle persone. Due impieghi cui s’affidano molto gli uomini del Soccorso e già sperimentati in altri innumerevoli episodi. Nelle sere del Furlo si è contato molto sull’utilizzo dei due quattrozampe. Il molecolare dipende dalla struttura nazionale del Corpo nazionale del soccorso alpino, mentre quello di superficie si muove agli ordini dei vertici regionali.
Penny ha indicato la strada ai ’forristi’ che hanno così dato una direzione al loro intervento a valle della diga. Le giornate scorse erano una ventina gli uomini del Soccorso Alpino che speravano di riabbracciare Riccardo. Ma nessuna traccia o reperto è stata trovata tra rocce, boschi e corso d’acqua, anche sotto il sapiente coordinamento dei vigili del fuoco. Il Cnsas resta a disposizione in caso di eventuali altre attivazioni in zona. Nella speranza di ritrovare Riccardo e il suo sorriso.