REDAZIONE PESARO

Revoca del sequestro per l'ex fabbrica Carloni: bonifica amianto in corso

L'ex fabbrica Carloni ottiene la revoca del sequestro per avviare la bonifica da amianto, garantendo la sicurezza dei cittadini.

L'ex fabbrica Carloni ottiene la revoca del sequestro per avviare la bonifica da amianto, garantendo la sicurezza dei cittadini.

L'ex fabbrica Carloni ottiene la revoca del sequestro per avviare la bonifica da amianto, garantendo la sicurezza dei cittadini.

L’azienda di via Compagni – proprietaria dell’ex fabbrica Carloni – ha ottenuto la revoca del sequestro preventivo dalla Procura della Repubblica. "La misura è condizionata esclusivamente alla realizzazione delle attività di bonifica da amianto – precisa l’assessore Maria Rosa Conti –. Questo significa che l’area della ditta che è sotto sigilli da inizio luglio sarà accessibile solo per le operazioni di smaltimento dei mezzi contaminati e delle coperture di eternit".

L’assessore Conti aggiunge che "alcuni cittadini ci segnalano di aver visto persone operare all’interno della proprietà privata. Precisiamo – dice l’avvocato Conti – che lo spostamento di mezzi e persone all’interno dell’area della ditta è controllato; lo stesso, è autorizzato nel solo spazio escluso dall’area che era stata posta sotto sequestro e per minimi lavori, che non sono legati alla produzione. L’operazione di risanamento dell’area sta proseguendo come l’amministrazione aveva auspicato e tenendo ben fermo l’obiettivo primario di salvaguardare la salute dei cittadini".

Abbiamo chiesto al sindaco Andrea Biancani: "La polizia locale monitora il tipo di attività che avviene nel sito – conferma Biancani –: ogni infrazione viene immediatamente rilevata. C’è da dire che non tutto l’edificio è da bonificare: c’è una parte in cui il privato può entrare. Invece c’è una grande parte della fabbrica che è stata sotto sequestro perché il privato non provvedeva alla bonifica. In quella parte, fino a quando il privato non avrà concluso tutte le operazioni di bonifica non potrà fare altro".

"Cosa dire? – commenta il consigliere comunale, Daniele Malandrino –. Finalmente questo scandalo sembra, dopo più di dieci anni, avviarsi verso una soluzione. La speranza è che non si tratti di una falsa promessa del proprietario come, purtroppo, si è più volte assistito. Nel 2014 fu l’ anno in cui l’Asur certificò la pericolosità dell’eternit presente: le lastre devono essere rimosse immediatamente a tutela dei residenti e delle centinaia di atleti del Muraglia calcio".