REDAZIONE PESARO

Residenti in rivolta per le fognature

Centocinquanta famiglie tra le vie Del Burano e Venezia protestano temendo rincari nelle bollette

Centocinquanta famiglie tra le vie Del Burano e Venezia protestano temendo rincari nelle bollette

Centocinquanta famiglie tra le vie Del Burano e Venezia protestano temendo rincari nelle bollette

E’ in atto tra i residenti di via Venezia e via del Burano, oltre centocinquanta famiglie, una forte contestazioni per il ripristino del sistema fognario di Cagli e sull’argomento pubblichiamo una nota di Alberto Mazzacchera Capogruppo consiliare – Fare Comune in Consiglio Comunale: "Il progetto di ripristino del sistema fognario danneggiato dall’alluvione del 2022 – afferma Mazzacchera – è oggetto, da parte di cittadini, riunitisi in Comitato spontaneo, e del Gruppo consiliare Fare Comune, di osservazioni, interrogazioni e richiesta di un Consiglio comunale aperto alla partecipazione della cittadinanza. In particolare ’Fare Comune’ contesta il metodo scelto dalla maggioranza che lo accomuna al piano parcheggi, alla pubblica illuminazione, al trasferimento della scuola media inferiore, al nuovo piccolo quanto costoso ospedale ’non ospedale’, alla rinuncia al giudice di pace, etc.. Infatti il Progetto in questione, di quasi 6,8 milioni di euro, reca le date 12/14 giugno 2024, il che fa ben comprendere come i progettisti (capofila Polistudio di Riccione) si siano confrontati sulle scelte fondamentali nei mesi precedenti con la Giunta comunale di Cagli".

"Tant’è che – prosegue Mazzacchera – il Comune di Cagli ha chiesto alla Regione Marche autorizzazione a trasferire il finanziamento in questione ad Aato in data 19.01.2024. Ma mentre si formulava tale osservazione durante il pubblico incontro del 28.08.24 nel Palazzo Pubblico (presenti Aato 1, Marche Multiservizi, Polistudio, Comune di Cagli), la Vice Sindaca si è spinta fino a sostenere che la stessa riunione in corso non era dovuta, provocando la reazione di Fare Comune. La stessa Vice Sindaca ha, inoltre, dichiarato che la richiesta di Fare Comune di rendere libera la consultazione del Progetto da parte di tutti i cittadini non poteva essere accolta dal Comune. Accanto al contestato metodo è la scelta centrale consistente nello spostamento dei collettori fognari dal livello del fiume a quello della strada Flaminia e di via delle Mura a generare vive perplessità, con la creazione di ben otto stazioni di pompaggio per superare le notevoli differenze di quote.

Per "Fare Comune" la somma di "circa 6,8 milioni di euro, alla quale si aggiunge una cifra di circa 2 milioni di euro per le difese spondali del fiume, avrebbero consentito di ripristinare i collettori fognari nello stesso sito e di difenderli con opere quali gabbionate (peraltro realizzate nel 2023 a ridosso di via Bruno Buozzi) e ancor meglio scogliere con grandi massi legati con cavi di acciaio. In altre parole si sarebbe potuta fare ingegneria naturalistica, difendendo collettori fognari e abitazioni, migliorando gli argini e realizzando sentieri pedonali lungo il fiume. La scelta, invece, avallata dal Comune comporta non solo lo spostamento dei collettori con significativi costi gestionali e notevole consumo energetico delle otto stazioni di pompaggio (a rischio di future esondazioni), ma costringe i cittadini ad affrontare costi non piccoli poiché i loro scarichi domestici assentiti sarebbero ora considerati come nuovi allacci con tutto ciò che ne consegue: progettazione dell’impianto, fossa imhoff, degrassatore, separazione acque dei pluviali, separazione rete interna all’abitazione. Torna allora la domanda che pone Fare Comune: perché tale scelta non è stata oggetto di discussione con la cittadinanza fin dai primi mesi del 2024 mentre è stata concessa una riunione (non si direbbe un caso dopo la raccolta firme) solo cinque giorni prima della conferenza dei servizi convocata per ottenere le autorizzazioni necessarie prima dell’inizio lavori programmato per settembre/ottobre".

Mario Carnali