
Il voto dell’assemblea dei sindaci all’Ata allarga la spaccatura nel partito. La consigliera regionale e la segretaria provincia sott’accusa: "Devono spiegare".
Si va verso la resa dei conti nel Pd dopo la riunione dell’Ata e la bocciatura dei 500 metri per le discariche pubbliche. "E’ stata messa in programma una segreteria del partito per i primi giorni dell’anno nuovo perché sia Micaela Vitri che Rosetta Fulvi (segretario provinciale, ndr) dovranno spiegare la loro posizione. Hanno tutti contro", dice Alessia Morani, ex deputato ed ex sottosegretario. Sulla domanda se via sia una spaccatura tra Pesaro e l’entroterra, risponde: "A me non risulta".
Il giorno successivo al grande scontro pubblico tra tutti i sindaci della provincia sulla vicenda delle discariche, i telefoni sono muti. Nessuno risponde e chi risponde aggiunge anche che "che non può parlare", oppure come l’ex sindaco Matteo Ricci "torno adesso da Strasburgo, non ho seguito e non rilascio dichiarazioni". Segno di un momento molto delicato all’interno dei Dem perché la questione del ‘salva Riceci’ ha di fatto spaccato il partito. Ed è questa la lettura che fanno gli alleati del Partito democratico anche sulla scorta di alcune chat interne al partito dove l’aria è minacciosa: "Chi non sta con me può anche uscire dal partito...". Frase questa che viene attribuita ai pasdaran del sindaco Andrea Biancani.
Una spaccatura tra Pesaro e l’entroterra viene letta anche sulla scorta di quello che ha affermato il primo cittadino dopo l’esito finale delle votazioni che si sono svolte all’Ata alle quali erano presenti 42 sindaci di tutti i colori: dal Pd al Centrodestra fino ad arrivare ai Civici. La frase che ha messo tutti sulla pista dello scontro è questa: "Mi aspettavo maggiore lungimiranza dai sindaci della provincia, abbiamo perso una preziosa occasione per programmare gli impianti pubblici di smaltimento rifiuti utili per cittadini e imprese". Nella sostanza dei 5 emendamenti proposti da Biancani tre sono stati bocciati.
"Purtroppo l’unico obiettivo della maggior parte dei presenti – dice il primo cittadino –, è stato quello di mostrare e dichiarare apertamente una opposizione al progetto Riceci che non era oggetto di discussione ed esulava dal dibattito, con il risultato di essersi fatti influenzare dalle polemiche emerse in questi giorni. La gran parte di loro ha disconosciuto le osservazioni fatte dall’Ata, cioè dallo stesso comitato ristretto (10 sindaci di tutti i colori, ndr), come se il direttore Ranocchi avesse deciso in autonomia le osservazioni proposte. Questo oltre ad essere poco coerente con le osservazioni e gli emendamenti al nuovo piano regionale, fa comprendere come sia mancata da parte dei sindaci la volontà di costruire una programmazione che consenta di realizzare impianti pubblici di smaltimento rifiuti, ben diverso da quello di Riceci che è di iniziativa privata", conclude Biancani. E’ Pesaro contro tutti?
m.g.