Lo aveva chiesto ieri il sindaco di Fano Massimo Seri: "Dico ai miei colleghi sindaci di non giocare più al ribasso sulla Fano-Grosseto, di stare uniti e di realizzarla come si deve". Lo ha preso in parola il sindaco di Mercatello sul Metauro (il traforo della Guinza è nel suo territorio) Fernanda Sacchi. Che dice: "Io non accetto il progetto di sistemazione della strada Ca Lillina per l’accesso al traforo della Guinza".
Ma non aveva detto di sì qualche mese fa alla conferenza dei servizi in Regione?
"Avevo detto che poteva andare bene se Anas avesse accettato delle prescrizioni che avevamo detto. Ma non lo hanno fatto, anzi mi hanno risposto che a loro non interessa quello che dico".
Quali sono le varianti che aveva proposto?
"Innanzitutto l’adeguamento della strada va fatta a sinistra e non a destra come previsto da Anas, c’è spazio e si tagliano meno alberi, la mega rotatoria da 90 metri non ha senso, e chiedo a nome di tutta la mia città l’avvio della progettazione esecutiva del lotto 4, ossia della strada che passa fuori dal paese".
Non le va bene ciò che fa Anas?
"No, e non voglio l’apertura a tutti i costi, mi dispiace. Abbiamo già fatto degli errori gravissimi in passato abbassando la testa come ha ricordato ieri il sindaco di Fano Seri".
Si sente in grado di bloccare il finanziamento da 130 milioni che Anas ha avuto per rendere funzionale la Guinza?
"Io voglio che si proceda con intelligenza e confronto. Anas e il Commissario Simonini non disegnano dove si passa senza dircelo e ignorando le nostre proposte. Se c’è rispetto si trovano le soluzioni, se c’è imposizione ci sarà rifiuto".
Ricapitolando: l’adeguamento della strada Ca’ Lillina viene fatto a destra in direzione Guinza ma voi non lo accettate e proponete di farlo a sinistra. Cosa cambia?
"Ci sono più spazi".
Se non accettano, che propone?
"Di dirottare i soldi della Guinza per progettare il lotto 4, la variante di Mercatello sul Metauro, e sul lotto 10 a Canavaccio".
Ma senza la Guinza, la Regione teme si blocchi tutto. Ci crede?
"Non lo so, ma ci devono pensare loro, non io".