Quando la Magnani faceva il bagno a Gimarra

C’è un legame fortissimo che unisce Anna Magnani e Fano: lo svela la ricerca condotta dalla consigliera comunale Agnese Giacomoni, che ricostruisce luoghi e relazioni, situazioni e persone che la grande icona del cinema italiano custodì per lungo tempo nel cuore. "Pochi sanno – racconta Giacomoni – che la grande attrice di Roma città aperta, ebbe un rapporto privilegiato e ultradecennale con Fano, se non fosse per due piccoli, ma fondamentali, contributi lasciati dal nostro Alberto Berardi". "La mamma di Anna – racconta Giacomoni –, Marina Magnani, che si era trasferita in Egitto dopo la nascita della figlia e là aveva messo su famiglia, lasciando la piccola a Roma e affidandola alle cure della nonna Giovanna, negli anni ‘20 tornò in Italia e acquistò a Fano, nel quartiere Gimarra, nei pressi di via del Carmine, una casa vicino al mare, accanto a quella ereditata da suo padre Ferdinando Magnani. Sfatato ormai il luogo comune della nascita a Fano di Marina, sembra tuttavia che fossero fanesi i bisnonni paterni di Anna. Pare avessero una casa di proprietà a Gimarra, in quello che allora era denominato Borgo Mozzo, una manciata di casette marinare in fila indiana, sulla destra, appena si percorre la piccola salita e la curva di via del Carmine, venendo dalla nazionale adriatica, casette ancora oggi ben visibili, nonostante le trasformazioni edilizie. Nelle due case vicine e allineate, quella di nonno Ferdinando e mamma Marina, la numerosa famiglia di Anna si ritrovava d’estate. E proprio durante la stagione estiva Anna era solita raggiungere la madre e gli altri familiari, soggiornava nella piccola dimora di Gimarra, andava al mare e lo fece per anni anche dopo la nascita del figlio Luca, il quale ricorda di aver trascorso a Fano, con la madre, le zie e la nonna, le vacanze dell’immediato dopoguerra, nel ’48 e ’49. Sebbene il figlio di Anna avesse appena 6-7 anni, serba chiara memoria di una Fano "molto povera, mezzo diroccata": ricorda come dalla casa della nonna Marina si andasse direttamente in spiaggia e rimase impressionato "dai manifesti di Pietro Nenni che tappezzavano tutti i muri perché c’erano appena state le elezioni". Anna venne regolarmente a Fano fino al 1956, anno in cui la mamma Marina vendette la casa ai fanesi Renato Giardini e Dora Romani (per 600mila lire), ma continuò a passare per Fano, con il suo autista, anche negli anni successivi, per accompagnare sua madre o farle visita, dato che Marina soggiornava nel Residence Arzilla, il piccolo albergo sulla nazionale ormai chiuso da anni". "A raccontarcelo è una gentile signora fanese, Renata Tombari, che abita alla Gimarra, in via Romagna 41. Riferisce che Anna Magnani, la quale aveva un rapporto complicato con sua mamma Marina - la donna l’aveva abbandonata piccolissima e all’età di nove anni l’aveva mandata in collegio a Roma, da cui Anna sarà espulsa – si legò affettivamente proprio alla mamma di Renata, Giuseppina Candelora, detta Peppina, sposata e madre di due ragazzine, Wilma, la maggiore e appunto Renata. E’ proprio quest’ultima a ricordare, ancora piena di emozione, questo stretto rapporto che legava Anna alla sua mamma. Mi ha raccontato che l’attrice adorava le tagliatelle fatte in casa da Giuseppina e, durante la sua trasferta estiva a Fano, la chiamava spesso in casa di sua madre Marina perché cucinasse le sue formidabili fettuccine. Marina e Anna fecero alla donna numerosi regali (orecchini, foulard, orologi, ecc.), che purtroppo sono andati perduti. Restano a memoria di quel rapporto due vecchie fotografie regalate a Giuseppina da Anna e da sua madre. Marina, poi, soprattutto dopo il 1956, quando risiedeva ormai in albergo, andava spesso a pranzo a casa loro, dove ancora oggi Renata vive. Anna aveva mostrato a Giuseppina la cicatrice dietro l’orecchio provocata da una suora del collegio. A un certo punto, tale era l’affetto tra Anna e Giuseppina, che l’attrice romana aveva proposto alla signora fanese di trasferirsi nella sua bella villa del Circeo, in cui la donna avrebbe dovuto ricoprire mansioni di cuoca, per poter servire, ai numerosi ospiti, le sue favolose fettuccine". "Nell’autunno del ’64, dopo la morte di suo marito, la Peppina andò a visitare con Anna la villa in cui avrebbe dovuto trasferirsi e lavorare. Anna aveva offerto alla sua materna amica fanese la possibilità di abitare con sua figlia Renata in una dependance della villa, ma per esigenze familiari - sua figlia maggiore si era scoperta in stato interessante - Giuseppina decise di non accettare quella proposta. Ancora oggi, nell’ascoltare le parole e i ricordi commossi di Renata bambina, si coglie quanto il passaggio e la presenza di Anna Magnani, in quel borgo marinaro e in quella famiglia fanese, abbiano lasciato segni ed emozioni indelebili: quel suo anomalo divismo, quel prepotente carisma che trasudava dalla sua persona e, nel contempo, quel suo essere rimasta, nell’indole, una semplice popolana, sono ancora vivi nei ricordi". Una testimonianza preziosa, conclude Giacomoni, che Fano dovrebbe in qualche modo suggellare.

Quando la Magnani faceva il bagno a Gimarra

La diva romana trascorse per anni le vacanze a Fano, legandosi in particolare a Peppina Candelora. Agnese Giacomoni racconta la storia