REDAZIONE PESARO

"Pullman pieno con gente in piedi" Ma il sistema dei trasporti tiene

Qualche segnalazione su alcune linee, però il primo giorno fila via senza il caos e con più controlli. L’aumento dei mezzi a disposizione ha evitato che si creassero situazioni problematiche

"La circolare sinistra per arrivare da Montecchio era piena, con persone anche in piedi. La capienza secondo me era al 100%", spiega un 17enne che frequenta il quarto anno al Genga. Poco prima una 16enne di Calcinelli, studentessa al terzo del Bramante, insieme a un’amica di Fossombrone, raccontavano: "Non abbiamo preso l’autobus scolastico ma di linea. Era pieno però in piedi non facevano stare a nessuno". Sono sedute nei muretti di via Guido D’Arezzo, in attesa del trasporto per tornare a casa. Ieri i giovani sono rientrati a scuola. Motorini, biciclette ma anche autobus. Si sono mossi così per raggiungere l’istituto. Cambiano gli anni, le regole – ora capienza all’80% – e le situazioni ma le linee più affollate tra Campus, stazione, Cecchi e Alberghiero rimangono sempre le stesse. Anche se, bisogna dirlo, sono aumentati i mezzi e i controlli. Non ci sono più autobus stracolmi come un tempo ma in qualche caso capita che ci siano più persone del dovuto. Fano-entroterra, Pesaro-entroterra e Pesaro-Romagna sono le linee più affollate. Alle 12.20 la piazzola di via Guido D’Arezzo si riempie. Circa 200 studenti attendono. La linea rossa si ferma. È vuota. L’autista apre i portelloni e dice: "Calmi, calmi, una alla volta". Ne salgono una quarantina con il biglietto o l’abbonamento in mano. Per gli altri invece non c’è posto. Numeri simili anche per l’anulare sinistra. Qualche minuto e arrivano altri autobus. La circolare si riempie facilmente. Chi non ha preso un mezzo corre nell’altro chiedendo: "Porta in stazione?", "arriva al Burger King o al Rossini Center?", quegli svincoli per poi fare eventuali cambi. Una ragazza in coda per entrare spiega: "Vado in questo perché l’altro era troppo pieno, c’era troppa gente". Un ragazzo, pure lui in attesa del mezzo, sentenzia: "È cambiato tutto".

Una cosa che di certo si è mutata sono gli abbonamenti annuali. Sono molti di meno i ragazzi a farlo. La conferma arriva sia da un controllare che dice "c’è un po’ d’incertezza", che da quattro 16enni del Liceo Scientifico: "Abbiamo fatto l’abbonamento solo per tre mesi, fino a Natale, perché non è detto che si facciano sempre le lezioni in presenza". Nonostante vaccini, Green pass, mascherine in classe e distanziamento tra i banchi il timore della didattica a distanza per i giovani rimane. Il controllore – uno dei 10 tra le aree di Pesaro, Fano e Urbino – fuori dall’anulare sinistra che ha capienza 100 persone, racconta: "Come prima giornata è stata abbastanza tranquilla, siamo sempre rientrati nell’80%. Dentro l’autobus capita che qualcuno abbassi la mascherina ma con un semplice richiamo la ritira su". Quell’indicazione che danno anche i vigili urbani ai giovani che attendono i mezzi.

Nicholas Masetti